Cosa prevede la riforma degli istituti tecnici superiori

Attualità & Cronaca

Di

Approvata dalla Camera, la riforma per gli Its academy è legge e prevede risorse per oltre 48 milioni di euro all’anno per formare tecnici altamente specializzati in sicurezza digitale, transizione ecologica, infrastrutture per la mobilità sostenibile.

©  Eliano Imperato / Controluce via AFP – Scuola

 

AGI – Con l’approvazione in terza lettura da parte della Camera dei deputati, è legge la riforma organica degli Istituti tecnici superiori (Its): si tratta di uno dei punti qualificanti del Pnrr per l’Istruzione.

Gli Its acquisiscono il nome di Istituti tecnologici superiori (Its Academy) ed entrano a fare parte integrante del sistema terziario di Istruzione tecnologica superiore.

Ai nuovi Its è affidato il compito di potenziare e ampliare la formazione professionalizzante di tecnici superiori con elevate competenze tecnologiche e tecnico-professionali, per sostenere, in modo sistematico, le misure per lo sviluppo economico e la competitività del sistema produttivo del Paese.

Queste istituzioni avranno, inoltre, il compito di sostenere la diffusione della cultura scientifica e tecnologica. Ecco, nel dettaglio, tutte le novità della riforma.

Chi può iscriversi

Possono iscriversi a questi percorsi giovani e adulti in possesso di un diploma di scuola secondaria di secondo grado o di un diploma quadriennale di istruzione e formazione professionale, unitamente a un certificato di specializzazione dei corsi di istruzione e formazione tecnica superiore di almeno 800 ore.

Come cambierà l’offerta formativa

Ogni Its Academy farà riferimento a una delle specifiche aree tecnologiche che saranno definite per decreto. L’offerta didattica sarà finalizzata alla formazione di elevate competenze nei settori strategici per lo sviluppo del Paese, coerentemente con l’offerta lavorativa dei rispettivi territori.

Sicurezza digitale, transizione ecologica, infrastrutture per la mobilità sostenibile sono alcuni degli ambiti che si vogliono potenziare.

I percorsi formativi saranno suddivisi in due livelli, a seconda del quadro europeo delle qualifiche (European Qualification Framework – Eqf): quelli di quinto livello Eqf, di durata biennale, e quelli di sesto livello Eqf, di durata triennale.

Si articoleranno in semestri comprendenti ore di attività teorica, pratica e di laboratorio. L’attività formativa sarà svolta per almeno il 60% del monte orario complessivo da docenti provenienti dal mondo del lavoro.

Gli stage aziendali e i tirocini formativi, obbligatori almeno per il 35% del monte orario, potranno essere svolti anche all’estero e saranno adeguatamente sostenuti da borse di studio.

Nuova governance

Per dare vita a un nuovo Its in una provincia sono necessari: almeno una scuola secondaria di secondo grado della stessa provincia, con un’offerta formativa attinente; una struttura formativa accreditata dalla Regione, situata anche in una provincia diversa da quella sede della fondazione; una o più imprese legate all’uso delle tecnologie di cui si occuperà l’Its Academy; un ateneo o un’istituzione dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica (Afam) o un istituto di ricovero e cura a carattere scientifico o un ente di ricerca.

Le istituzioni Afam vengono equiparate alle università e non sarà più obbligatoria la presenza degli enti locali. I requisiti e gli standard minimi per l’accreditamento delle nuove realtà saranno definiti con decreto del ministro.

Le risorse

Il sistema terziario di Istruzione tecnologica superiore è finanziato con un apposito Fondo presso il Ministero dell’Istruzione la cui dotazione è di 48.355.436 euro annui a decorrere dal 2022.

L’orientamento

La riforma definisce anche misure per fare conoscere queste realtà formative ai giovani e alle famiglie e per promuovere scambi di buone pratiche tra Its Academy.

Sono previste campagne informative, attività di orientamento a partire dalla scuola secondaria di primo grado, anche con l’obiettivo di favorire l’equilibrio di genere nelle iscrizioni a questi percorsi.

Vengono, inoltre, costituite “reti di coordinamento di settore e territoriali”, per condividere laboratori e favorire gemellaggi tra fondazioni di Regioni diverse.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Traduci
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube