Rampolli e minicar

Sport & Motori

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La moto resta sul podio, i centauri in sella ed i rampolli in minicar.

Piccole vetture dalle dimensioni molto ridotte e con una cilindrata poco potente, ma per sfatare il mito del rampollo con l’auto basta consultare le normative di omologazione e leggere che non si tratta di autovetture, bensì di ciclomotori a quattro ruote o meglio quadricicli. Questa tipologia di mezzo, utilizzata da adolescenti dai quattordici anni in su offre spazio per una persona in più oltre al conducente, ma resta sempre al centro il dibattito sulla sicurezza ed  anche se le case automobilistiche hanno ideato nuovi modelli più robusti e resistenti, il numero di incidenti mortali resta elevato. Vetturette per ragazzetti viziati o per figli abbandonati a se stessi, che hanno la sfortuna di avere genitori impegnati fino al punto da non poter svolgere adeguatamente il loro ruolo genitoriale, ma anche perché no, forse genitori che hanno una visione della vita che li porta a considerare già adulto un quindicenne?

Spesso la minicar, per alcuni genitori, si presta alla soluzione rapida di come scrollarsi di dosso le esigenze di spostamento del proprio figlio, soprattutto per l’accompagnamento a scuola che la mattina coincide per lo più con i loro impegni lavorativi e professionali. Ovviamente le ragioni a supporto di questa scelta sono tante, fra le quali spicca quell’ottimale occasione per responsabilizzarsi, o per garantire una maggiore indipendenza e libertà di movimento, oppure per conoscere meglio attraverso la pratica il codice della strada e la segnaletica, o per approcciarsi al corretto comportamento alla guida per essere i buoni guidatori di domani e soprattutto perché con la minicar ci sono meno rischi rispetto alle due ruote, misconoscendo purtroppo la terribile realtà che vede troppi giovanissimi coinvolti in gravi incidenti, dove tragicamente perdono anche la vita a bordo delle minicar. La tutela dei giovani dovrebbe investire in modo più attivo e severo le forze di polizia per ridurre al minimo i rischi dettati da una vera e propria incapacità di intendere e di volere dimostrata da quei minori, spavaldi possessori di una minicar che, incuranti di ogni regola, si recano a scuola con un secondo passeggero a bordo ed un terzo nel bagagliaio. Di questi casi se ne vedono a decine tutti i giorni davanti alle scuole, e questo lascia pensare non tanto all’incoscienza, ma a quella frivolezza che sommerge l’intelletto, perché per capire che la possibilità di essere coinvolti in un tamponamento è altissima non richiede alcuno sforzo e chiedersi che fine fa il passeggero nel bagagliaio di una minicar in caso di tamponamento dovrebbe essere il minimo. Dov’è la polizia locale, perché nessun controllo viene effettuato a questi giovani cui poco importa se l’omologazione del quadriciclo è al massimo per due, tanto gli altri possono viaggiare nel baule!

Quanti di questi veicoli truccati girano liberamente come se nulla fosse ed i genitori come fanno a non sapere e non capire ?

Porsi questa domanda resta un problema marginale, denotato da quel “non può accadere a noi”,  perché in fondo tutti sono abituati a non pensare prima per piangere dopo.

Le prove anticrash NCAP per le minicar hanno evidenziato la pericolosità di questi mezzi, a fronte di un impatto con ostacoli fermi o mobili non c’è alcuna garanzia di sicurezza da parte dell’abitacolo ed aumentare la sicurezza allineando i requisiti di omologazione di resistenza agli urti potrebbe mettere in pace le coscienze, ma non risolverebbe il problema di fondo, perché gli incidenti che coinvolgono queste vetturette sono dovuti soprattutto al comportamento di guida scriteriato, prepotente e tendenzialmente spavaldo da parte dei guidatori minorenni, responsabili della maggior parte delle collisioni con autoveicoli; in sostanza guidano come se la minicar fosse il vecchio ciclomotore, gincana nel in mezzo al traffico e parcheggio libero dove e come capita. La tendenza e la necessità fanno sempre da padrone, tutto il resto poco conta ed è per questo che le minicar sono sempre più numerose e scelte non solo da adolescenti, ma anche da un’ampia fetta della popolazione di over 60. Una indagine Doxa commissionata da Confidustria ANCMA conferma che in Italia l’età media degli utilizzatori delle minicar è di 45 anni,  il 54% ha più di 45 anni, circa un terzo (34%) ha più di 55 anni e solo il 15% risultano essere i minorenni che ne fanno uso. L’analisi conferma che la minicar è un prodotto  utilizzato in prevalenza da un’utenza matura e comunque figura più rappresentativa rimane quella del pensionato (24%), seguita dall’impiegato (21%); al terzo posto lo studente (19%).

Una parte non trascurabile degli utenti di questi mezzi sono le persone non più in possesso di patente, per perdita di punti, per sanzioni penali o per mancato superamento dei test medici per il rinnovo. Resta comunque fuor di dubbio l’utilità cittadino di questo mezzo, ma l’ideale sarebbe che le autorità competenti investissero un po’ in più in quella prevenzione che salva la vita e pertanto un valido, costruttivo e severo controllo da parte della polizia locale, che vada al di là

del far cassa con le multe per divieto di sosta, autovelox e mancato pagamento del parcheggio.

C’è bisogno di più controllo e presenza rivolta ai giovani alla guida e per capirlo basterebbe sostare in borghese nei pressi dei parcheggi delle scuole, se non altro per valutare la capienza umana del bagagliaio delle minicar.

Importante deterrente per rampolli piloti sarebbe l’incentivazione dell’immediato sequestro, e la confisca dei veicoli con caratteristiche meccaniche alterate, o guidate da bamboccioni in stato di alterazione da alcolici o sostanze varie.

I giovani hanno urgente bisogno di conoscere il vero significato di rispetto delle regole certe e condivise da tutti i cittadini corretti ed onesti.. Il rispetto delle regole non necessita dei soldi di papà per funzionare, ma di “uno strumento importante che le nuove generazioni ignorano, ossia la buona educazione che non si compra ma si costruisce all’interno del nucleo familiare”.

Il senso civico porta lontano…  anche a bordo di una minicar!

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