Italia mia, benché ‘l parlar sia indarno

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Di Daniela Piesco Co-Direttore Radici 

Spunto di questa celeberrima canzone politica del Petrarca fu, con ogni probabilità, una guerra svoltasi tra 1344 e 1345 tra Estensi e Gonzaga a Parma, in seguito alla cessione della città da parte di Azzo da Correggio al marchese Obizzo d’Este, anziché a Luchino Visconti.

Lo spunto iniziale si traduce tuttavia in un monito e in una perorazione ai principi italiani affinché abbandonino i loro interessi particolaristici, che si traducono nelle numerose lotte intestine che affliggono il Belpaese, nonché in un’esaltazione del glorioso passato della penisola.

L’Italia questo lembo di terra che spunta dal mare, possiede quasi l’80% del patrimonio culturale dell’umanità secondo quanto asserisce l’UNESCO, produce un numero di formaggi che è quasi il doppio di quelli prodotti in Francia, è stata il laboratorio di quella che poi è divenuta la civiltà occidentale, lo stato moderno, la cultura giuridica.

Musica, poesia, letteratura, ma anche scienza, filosofia, pittura, scultura, ingegneria , cucina: un bel paese che virando  dalle montagne più alte d’Europa al mare degno delle isole del Pacifico è patria di una incredibile varietà.

Ma come si può affermare che sia il posto più bello del mondo?

Sarebbe assurdo e stupido essere convinti di questo. Il mondo è pieno di bellezza in ogni angolo, a voler guardare anche un deserto possiede una bellezza sconvolgente.

Eppure nonostante la distruzione sistematica del paesaggio: basi Nato, raffinerie, acciaierie, spiagge asfaltate, periferie degradate, discariche abusive, strade dissestate, resiste (per quanto ancora?) imperterrita e tenace la bellezza di quello che ancora viene definito, probabilmente a ragion veduta, il “Bel Paese”.

Una bellezza sempre più mortificata e difficile da capitalizzare. Varie classifiche segnalano da alcuni anni un calo significativo sul fronte turistico.

Il quadro che emerge è quello di un Paese impoverito, sfiancato da corruzione, incapacità, incompetenza.

Malgrado ciò, per il Times l’italia è la migliore destinazione al mondo

Times awards 2022

Per il sesto anno consecutivo l’Italia vince il premio Best Destination Country e Best Hotel (con l’Hotel Feltrinelli sul Garda).

Mezzo milione di lettori del Times hanno votato il Bel Paese come migliore destinazione. Si tratta di un pubblico di viaggiatori esigenti e altospendenti.

È questo il profilo dell’inglese tipo che preferisce l’Italia, stando ai 16 milioni e mezzo mensili di lettori del Times.

Ne dà notizia l’Agenzia Nazionale del Turismo  (Enit)

L’appuntamento è considerato tra i più prestigiosi riconoscimenti del settore dei viaggi e celebra i vincitori votati dai lettori di News UK, il gruppo editoriale di cui fanno parte The Times, The Sunday Times e The Sun.

I premi vengono assegnati con un sistema di voto da parte dei lettori ai più importanti stakeholders del mondo del turismo ed a destinazioni turistiche come: città preferita, Paese preferito, miglior tour operator, migliore compagnia di crociere.

Quest’anno introdotto anche un premio per la sostenibilità e per la migliore destinazione emergente.

La classifica ha fatto guadagnare all’Italia questo prestigioso riconoscimento si basa sulle opinioni dei lettori.

Nella stessa categoria best country al secondo posto il Regno Unito e al terzo la Grecia.

L’Italia continua a ispirare la scena internazionale e accresce la propria reputazione mettendo a disposizione location memorabili per sognare, viaggiare e vivere esperienze esclusive. Questi riconoscimenti non sono solo motivo d’orgoglio ma sono sintomatici della fiducia che viene accordata al nostro Paese dall’opinione pubblica e dai viaggiatori di tutto il mondo” ha commentato l’ad Enit, Roberta Garibaldi.

L’offerta turistica italiana post pandemia ha concentrato maggiormente le energie per implementare la qualità dei servizi e dell’accoglienza dimostrando grande resilienza e capacità di reinventarsi” commenta il consigliere Enit Sandro Pappalardo.

Orgoglio immenso per l’Italia e per tutta la squadra Enit e in particolare in questo caso Uk e Irlanda che lavora quotidianamente per valorizzare il brand della Penisola più amata al mondo” commenta Maria Elena Rossi direttore marketing Enit.

Sono certo che da qui nasceranno altre opportunità non solo in termini di riposizionamento strategico della Basilicata, ma anche dal punto di vista commerciale ed economico” dichiara Antonio Nicoletti direttore generale Apt Basilicata

Alla serata di premiazione ha partecipato, fra gli altri, anche il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi secondo il quale “dopo due anni di pandemia l’Italia è al centro del turismo internazionale. Un evento che ha nuovamente confermato il crescente appeal di Matera, proiezione internazionale della Basilicata, che vogliamo ulteriormente rafforzare”.

Alla luce di ciò risulta ancora più inaccettabile che tanta bellezza storica e culturale venga trascurata

Alla luce di ciò risulta ancora più inaccettabile che tanta bellezza storica e culturale (sono ben quarantasette i siti inclusi nel Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco) venga trascurata, sprecata, lasciata avvizzire come una pianta senza acqua.

Inquieta la frenesia di chi è chiamato ad amministrare la cosa pubblica, nel distruggere anziché preservare e valorizzare.

Evidentemente, non si è ancora compreso che il turismo è una notevole fonte di ricchezza in un territorio che possiede storia, tradizioni, bellezza di ineguagliabile suggestione. Un enorme patrimonio artistico e culturale in grado di creare milioni di posti di lavori.

Ma tant’è.

Menti piccole e confuse agiscono in ordine sparso. La retorica degli annunci ,lontana mille miglia dall’effettività pratica , non stupisce più nessuno.

Non si intravede da parte delle autorità competenti neanche in lontananza un cambiamento che introduca un metodo, un sistema o un progetto finalizzato a valorizzare e preservare le peculiarità del nostro territorio.

Si naviga a vista senza meta e senza approdo. Ne esce un quadro poco confortante.

Potrei fare tanti esempi ma per ragioni di spazio e tempo ne faccio solo uno

Matera, capitale europea della cultura, è l’unico capoluogo tagliato fuori dalla ferrovia nazionale. Si presuppone che i turisti arrivino lì in mongolfiera o usando il famoso binario nove 3/4 di potteriana memoria. Si è davvero così ingenui da pensare che i turisti, malgrado ciò, qui vogliano approdare?

In prospettiva, le cose cambieranno se, dati alla mano, una squadra di persone capaci e competenti tratterà il turismo come una questione nazionale. Ribadendo l’importanza e la bellezza del nostro territorio che vanta eccellenze nella gastronomia, nella moda, nell’arte: vere e proprie bussole con le quali orientare percorsi tangibili e innovativi.

Canzone , io t’ammonisco che tua ragion cortesemente dica,perché fra gente altera ir ti convene,et le voglie son piene già de l’usanza pessima et antica,del ver sempre nemica.Proverai tua ventura fra’ magnanimi pochi a chi ’l ben piace.”

Com’è tradizione, il poeta nel congedo si rivolge alla sua stessa creazione letteraria, invitandola a usare toni cortesi quando esporrà le proprie ragioni ai signori, “gente altera”, avvezza all’adulazione e nemica di ogni verità. E, non a caso, i “magnanimi” che le daranno retta sono “pochi”.

Daniela Piesco Co-Direttore Radici

Redazione Corriere Nazionale

Redazione Stampa Parlamento 

pH José Costa https://www.facebook.com/jose.costa.777

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