Ferie estive e badanti: ecco i 5 errori da evitare

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Considerando che, secondo il CCNL del lavoro domestico, ogni lavoratore ha diritto a 26 giorni di ferie[1] (sia che faccia part time sia che faccia full time), ogni badante ha giustamente diritto a prendersi quasi un mese di vacanza nel corso dell’anno, e poiché questo periodo capita spesso in estate, ecco quali sono gli errori che il datore di lavoro non deve assolutamente commettere in questi mesi. 

Al primo posto: non confrontarsi con la badante per concordare il periodo di vacanza, pagarla meno durante l’estate e affidarsi a una badante in nero solo per il periodo delle ferie.

 

Con l’arrivo delle vacanze estive, sono tantissimi i figli (o i parenti) di persone anziane che iniziano a preoccuparsi per quando la propria badante andrà in vacanza. “Ma quanto starà via? E se anch’io sarò in vacanza, chi assisterà il mio genitore anziano?” queste sono solo alcune delle domande che si pone chi, in questo periodo dell’anno, lavora con un’assistente familiare. Un aiuto in questo senso arriva dalla startup Badacare (https://badacare.com/), portale nato nel 2019 con l’obiettivo di mettere in contatto assistenti familiari qualificati con famiglie che necessitano di supporto, che ha voluto evidenziare i cinque errori da evitare quando si parla di badanti e di vacanze estive.

Sebbene il diritto alle ferie della badante sia irrinunciabile, per i familiari questo può rappresentare un momento complicato – spiega Stefano Pepe, founder di Badacare – I familiari che non hanno la possibilità di assistere il proprio anziano si trovano in grande difficoltà. Ma è importante, anche per la serenità dell’assistito, non agitarsi e cercare una soluzione serena, che è assolutamente possibile”.

  1. Il periodo delle ferie lo decide solo il datore di lavoro

Sebbene le ferie siano concesse dal datore di lavoro, è buona regola che queste vengano concordate insieme. L’art. 18 del CCNL dei lavoratori domestici afferma che spetta al datore di lavoro concedere le ferie ma stabilita tale facoltà, occorre comunque tenere in considerazione anche le esigenze della lavoratrice.

Per gestire il periodo delle vacanze serenamente è buona norma chiedere con anticipo alla badante il periodo che gradirebbe avere come giorni di vacanza. Dato che normalmente la richiesta di ferie viene fatta nei mesi estivi compresi tra Giugno e Settembre, e che spesso in questo periodo anche le famiglie dell’anziano sono in vacanza, è di fondamentale importanza che il periodo di vacanza venga stabilito in anticipo e concordato insieme.

Inevitabilmente al datore di lavoro competono le facoltà direttive e di pianificazione; ma è altrettanto rilevante ascoltare le esigenze della badante. Consideriamo sempre che la nostra lavoratrice è un sostegno importante per il nostro anziano” prosegue Stefano Pepe.

  1. Pagare meno la badante convivente dato che durante le vacanze non abita con l’assistito

Se la badante prima delle vacanze vive insieme all’anziano, allora alla stessa durante le vacanze spetta una somma aggiuntiva, rispetto alla normale retribuzione. Questo maggiore compenso che il datore di lavoro è tenuto a erogare serve poiché la badante, in questo arco temporale, dimora in un altro posto.

Pertanto se siamo datori di lavoro di una badante che presta la propria attività lavorativa presso l’abitazione dell’assistito, dobbiamo stare attenti alla retribuzione delle ferie. Certamente la paga mensile della badante, nel periodo di assenza per le vacanze, sarà più alta rispetto al normale periodo lavorativo. La differenza è data dal fatto che durante l’assenza la lavoratrice non usufruisce dell’alloggio e del cibo” precisa Pepe.

  1. Non dare le ferie alla badante, tanto non va in vacanza

Se la badante non ha intenzione di andare in vacanza, si potrebbe pensare di proporle di rinunciare alle ferie. Ma questo è assolutamente sbagliato, poiché il diritto alle ferie è un diritto di cui non è possibile privarsi e la badante non può rinunciare al godimento delle stesse.

  1. Dare meno giorni di ferie e il resto glielo si paga 

Non è legalmente possibile sacrificare i giorni di riposo maturati, nemmeno se il datore di lavoro propone di erogare una somma ulteriore. Solo in due casi la legge consente di poter monetizzare le ferie maturate: in caso di licenziamento o in caso di dimissioni volontarie della badante.

Solo se ci si trova in questa casistica allora i familiari dell’assistito saranno tenuti a corrispondere alla badante una certa somma, calcolata sulla base delle ferie non godute e va indicata chiaramente nella busta paga.

  1. Affidarsi ad una badante in nero, tanto è solo per un periodo breve 

Nell’emergenza estiva cercare un’assistente in nero sembrerebbe la soluzione più veloce e più efficiente. Sbagliato. Ma anche nel resto dell’anno questo è un grave errore, in primis poiché rischiamo di esporre il familiare che necessita di cure in serio pericolo.

In giro ci sono infatti moltissime persone in cerca di lavoro che si improvvisano badanti, ma che sono prive di preparazione e che rischierebbero di mettere a rischio la persona cara. Bisogna sempre ricordarsi che assumere una badante in nero, anche se per un breve periodo, è un illecito penale.

Badacare: un aiuto per trovare la badante ideale, anche per le sostituzioni estive

Un portale che permette non solo di trovare badanti qualificate durante tutto l’anno, ma anche nel periodo estivo, è Badacare, il cui network dispone di oltre 7000 badanti competenti disponibili anche per periodi brevi di qualche settimana.

Per conoscere meglio Badacare: www.badacare.com

Badacare

Badacare è una start up a vocazione sociale fondata a Torino nel 2019 da Stefano Pepe (CEO) e nata all’interno dell’incubatore di startup dell’Università di Torino 2i3t, che permette alle famiglie di incontrare assistenti familiari con esperienza lavorativa e referenze verificate. Tra i servizi offerti, Badacare propone corsi di formazione per badanti e caregiver familiari, assunzione, busta paga e calcolo contributi. Badacare è supportata nelle sue attività da Fondazione Triulza.

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