Lo segnala nel bollettino settimanale l’Istituto superiore di sanità. “Il rischio di reinfezione è più elevato nei soggetti con prima diagnosi di Covid-19 notificata da oltre 210 giorni rispetto a chi ha avuto la prima diagnosi fra i 90 e i 210 giorni precedenti”.
Ancora: “Nelle femmine rispetto ai maschi (il maggior rischio nei soggetti di sesso femminile può essere verosimilmente dovuto alla maggior presenza di donne in ambito scolastico dove viene effettuata una intensa attività di screening e al fatto che le donne svolgono più spesso la funzione di caregiver in ambito familiare”); “nelle fasce di età più giovani (dai 12 ai 49 anni) rispetto alle persone con prima diagnosi in età compresa fra i 50-59 anni”; “negli operatori sanitari rispetto al resto della popolazione”.