Varata la Fujian, la portaerei cinese che lancia la sfida agli Usa

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È la prima interamente progettata e costruita in Cina e ha una stazza di 80 mila tonnellate.

© LI GANG / XINHUA / XINHUA VIA AFP – Il varo della portaerei cinese Fujian

AGI – Il varo a Shanghai della Fujian, terza portaerei cinese e prima dotata di un sistema di decollo a catapulta elettromagnetica, segna un importante progresso verso l’obiettivo di Pechino di dotarsi di una flotta in grado di competere con gli Stati Uniti.

Washington ha undici portaerei in servizio attivo, non tutte pienamente operative. Il presidente cinese, Xi Jinping, ha fissato l’obiettivo di una flotta di alto mare con almeno sei portaerei entro il 2035.

Con 80 mila tonnellate di dislocamento, la Fujian, è la prima portaerei del Dragone interamente progettata e costruita in Cina. La costruzione della Liaoning, entrata in servizio nel 2012, era iniziata nei cantieri navali di Mykolaiv, in Ucraina, negli anni ’80.

Dopo la caduta dell’Urss la nave, la cui realizzazione si era fermata al 68%, era stata poi ceduta a Pechino, che la completò.

La Shandong, operativa dal 2019, era stata costruita del tutto in Cina ma rimaneva ispirata allo stesso design sovietico della Liaoning. Se queste due imbarcazioni sono dotate di tecnologia di lancio a trampolino, il sistema a catapulta mette la flotta cinese in linea con gli attuali standard americani, che consentono il lancio di una maggiore varietà di velivoli in modo più rapido e con una superiore quantità di munizioni.

La Fujian è inoltre dotata di moderni sistemi di blocco che consentono agli aerei una rapida decelerazione in fase di atterraggio.

“Si tratta di un passo avanti molto significativo, la prima incursione cinese nel campo delle portaerei moderne”, ha spiegato alla Cnn il ricercatore Matthew Funaiole, esperto di Cina presso il Centro per gli studi strategici e internazionali di Washington. Pechino, sottolinea Funaiole, “si è impegnata in modo concreto con un programma di costruzione di portaerei e continuano a estendere i limiti di quel che sono in grado di fare”.

Il nome scelto dalle autorità cinesi, la cui marina militare vanta la maggiore flotta del mondo, invia un messaggio molto chiaro agli Stati Uniti.

Se viene proseguita la tradizione di dare alle portaerei i nomi delle province costiere, quella di Fujian sembra tutt’altro che una scelta casuale: si tratta infatti della provincia che si trova di fronte a Taiwan, l’isola autogovernata che Pechino considera un territorio ribelle destinato prima o poi a ricongiungersi con la madrepatria, anche con la forza.

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