Il governo italiano vuole mandare militari in Bulgaria e Ungheria  

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All’Italia la guida della missione Nato a Sofia. Il ministro della Difesa: “Queste operazioni sono decise per rafforzare la deterrenza sul fianco orientale, per prevenire i conflitti e per rafforzare le condizioni di sicurezza”

© Cristiano Laruffa / Agf

– Un Lince dell’esercito italiano

“Noi siamo già presenti in Lettonia, siamo presenti in Romania, con l’attività di sorveglianza dello spazio aereo e con la prossima Delibera missioni saremo presenti, se il Parlamento sarà d’accordo, anche in Ungheria e Bulgaria con i nostri contingenti. In Bulgaria avremo la guida di questa missione, sono missioni della Nato per rafforzare la deterrenza sul fianco est“. L’annuncio arriva direttamente dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerini.

“La deterrenza – ha spiegato il ministro – serve per prevenire i conflitti e per rafforzare le condizioni di sicurezza. Insieme a questo c’è il lavoro che tutte le nostre Forze Armate stanno facendo in altri quadranti del mondo, con particolare attenzione al Mediterraneo in cui – ha concluso – siamo impegnati per la stabilità, per la sicurezza e per la pace”.

Lo stallo nelle sanzioni

L’Ungheria punta di nuovi i piedi contro Bruxelles e chiede di togliere Kirill dalla lista dei “sanzionati”. La nuova presa di posizione di Istanbul genera un altro stallo che stavolta riguarda il sesto pacchetto di sanzioni contro Mosca la cui approvazione è slittata ancora una volta. La richiesta di esonerare il patriarca della chiesa ortodossa russa è stata avanzata alla riunione tra gli ambasciatori Ue.

 I nuovi aiuti americani per Kiev

Dall’altra parte dell’oceano la parola è stata presa da Antony Blinken, segretario di Stato amenicano: “Prevediamo che la guerra duri ancora molti mesi”. E contemporaneamente annuncia un nuovo pacchetto di aiuti per Kiev che comprende, tra le tante cose, quattro lanciarazzi Himars (High Mobility Artillery Rocket System) a media gittata, elicotteri, missili anticarro Javelin, sistemi radar e veicoli tattici.

La replica del ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov: “Ll’invio dei lanciarazzi è una provocazione diretta”. Il Cremlino, infine, non ha escluso la possibilità di un incontro tra Putin e Zelensky ma solo se finalizzato alla firma di un documento. 

  •  09:31

    Il Cremlino: Kiev “sta congelando” i negoziati

    La Russia ha chiaramente espresso le sue richieste all’Ucraina, ma Kiev ora ha scelto di “congelare” i negoziati, probabilmente sotto pressione dei “suoi curatori” esterni. Lo ha ribadito a Ria Novosti il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, facendo riferimento indiretto agli Stati Uniti. “La parte russa ha espresso chiaramente le sue richieste. Sono ben note a Kiev, ma le autorità ucraine stanno congelando i negoziati”, ha detto Peskov, aggiungendo che Kiev rifiuta i colloqui. “A quanto pare, sotto la pressione dei suoi curatori, l’Ucraina preferisce un’altra opzione”, ha sottolineato il portavoce della presidenza russa.

  •  09:17

    Stoltenberg: “Nato pronta a difendere gli alleati”

    “Gli Stati Uniti stanno giocando un ruolo indispensabile nella risposta all’invasione russa dell’Ucraina” ma anche la Nato è “pronta e determinata” a difendere i propri alleati. Lo ha detto il Segretario generale Jens Stoltenberg, al termine dell’incontro avvenuto a Washington con il segretario di Stato americano Antony Blinken. “Il vostro sostegno all’Ucraina – ha aggiunto – sta facendo la differenza sul campo di battaglia ogni giorno”. L’annuncio di nuovi aiuti militari a Kiev, ha commentato Stoltenberg, è “dimostrazione di vera leadership”. “Il forte sostegno garantito dalla Nato e dagli Alleati – ha continuato – aiuta a far sì che la brutale aggressione del presidente Putin non avrà successo, e che l’Ucraina prevarrà”. Il Segretario generale ha ricordato come l’Alleanza atlantica abbia “aumentato la presenza nella parte est per rimuovere ogni dubbio a Mosca sul fatto che la Nato è pronta e determinata nel difendere e proteggere tutti gli alleati della Nato”.

  •  09:16

    Zelensky: rapiti dai russi 200.000 bambini

    Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che 200.000 bambini ucraini sono stati portati con la forza in Russia, compresi quelli negli orfanotrofi. Zelensky durante la Giornata internazionale dei bambini nel corso del video notturno alla nazione, ha spiegato che finora 243 bambini sono stati uccisi nella guerra, 446 sono stati feriti e 139 sono dispersi. “Lo scopo di questa politica criminale non è solo quello di rubare le persone, ma di far dimenticare a coloro che sono deportati l’Ucraina”, ha detto il presidente ucraino. “L’Ucraina non può essere conquistata, il nostro popolo non si arrende e i nostri figli non diventeranno proprietà degli occupanti”, ha aggiunto.

  •  09:15

    La Duma: “Gli Usa non vogliono l’Ucraina indipendente ma una colonia”

    “Gli Stati Uniti non hanno bisogno di un’Ucraina indipendente, perché vogliono farne una propria colonia, spremerne tutte le risorse e utilizzarle per indebolire la Federazione russa”. Lo ha denunciato il presidente della Duma di Stato, la Camera bassa del Parlamento russo, Vyacheslav Volodin, sul suo canale Telegram.

  •  09:13

    I russi controllano oltre i due terzi della città di Sievierdonetsk

    Le forze russe controllano più di due terzi della città dell’Ucraina orientale di Sievierdonetsk. Lo riferisce il governatore regionale di Luhansk. Serhiy Gaidai ha affermato che un certo numero di civili si sta riparando dai bombardamenti russi all’interno di un impianto chimico mentre il capo dell’amministrazione cittadina ucraina, Oleksandr Stryuk, ha affermato che le forze ucraine detengono solo il 20% della città, la maggiore ancora controllata da Kiev nella regione di Luhansk.   La perdita di Sievierodonetsk “è improbabile che sia il punto cruciale” della campagna russa nel Donbas, ha affermato un funzionario occidentale al quotidiano britannico Guardian.

  •  09:11

    Il Wsj: centinaia di soldati russi hanno disertato

    Dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina sono stati centinaia i soldati russi che hanno disertato, fuggendo dalla guerra o rifiutandosi di prendervi parte soprattutto durante le battute iniziali dell’invasione. E’ quanto scrive il Wall Street Journal. Secondo il quotidiano le diserzioni stanno mettendo in difficoltà la Russia su come comportarsi con questi soldati. Finora le sanzioni sono state limitate al licenziamento formale ma il fatto che Mosca non abbia dichiarato guerra a Kiev riduce le possibilità di presentare accuse penali contro i disertori.

  •  09:10

    Usa, incontro con alleati Nato del Baltico

    Gli Stati Uniti hanno parlato con gli alleati del Baltico riguardo la situazione legata all’invasione russa dell’Ucraina. Lo ha detto il consigliere alla Sicurezza nazionale per la Casa Bianca Jake Sullivan. I partecipanti, che erano i rispettivi responsabili e consiglieri sulla sicurezza per i propri Paesi, hanno discusso degli “sforzi congiunti per rinforzare la nostra difesa e sicurezza collettiva” e della preparazione del vertice Nato in programma a Madrid il 29 e 30 giugno. Alla conference call hanno partecipato rappresentanti di Lituania, Lettonia e Estonia. AGI

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