Morning Bell: restano i timori per la guerra, l’alta inflazione e l’inasprimento delle politiche monetarie

Economia & Finanza

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Le Borse asiatiche e i future a Wall Street e in Europa viaggiano positivi. Anche il biglietto verde e i prezzi del petrolio hanno ripreso a salire. Tokyo è piatta, Hong Kong avanza e Shanghai e Seul salgono in modo più pronunciato quasi di un punto percentuale.

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© TIMOTHY A. CLARY / AFP
– La Borsa di New York

 

AGI – Le Borse asiatiche e i future a Wall Street e in Europa viaggiano positivi ma restano i timori per la guerra, l’alta inflazione e l’inasprimento delle politiche monetarie che spingono verso un rapido rallentamento dell’economia.

Anche il biglietto verde e i prezzi del petrolio hanno ripreso a salire. Tokyo è piatta, Hong Kong avanza e Shanghai e Seul salgono in modo più pronunciato quasi di un punto percentuale.

Tuttavia preoccupa il rallentamento della crescita cinese, dopo che ieri altre due grandi banche hanno tagliato le loro stime di crescita annuale del Pil.  

I future a Wall Street crescono, specie quelli sul Nasdaq che avanzano di oltre mezzo punto percentuale, dopo che ieri l’indice dei tecnologici è sprofondato ancora di più in ‘bear market’ arretrando del 30% dal suo ultimo picco.

A pesare  il profit warning di Snap, che ha mandato a picco del 43% I titoli della holding di controllo di Snapchat e ha trascinato al ribasso le quotazioni degli altri colossi del settore: Meta Platforms è scesa di oltre il 7,6%, Twitter di oltre il 5%, mentre Pinterest è crollata del 23,4%.

In rialzo i future sull’EuroStoxx, dopo che ieri le Borse europee hanno chiuso in rosso, sulla scia delle parole del presidente della Bce, Christine Lagarde, che ha confermato un rialzo dei tassi europei a zero o “leggermente superiore” entro la fine di settembre, il che implica un aumento di almeno 50 punti base rispetto al livello attuale.

L’indebolimento dell’azionario fa calare i rendimenti dei Treasury. Il tasso del T-bond a 10 anni arretra al 2,75%. Va sotto l’1% il rendimento sul Bund e quello sul Btp arretra al 2,95%, mentre lo spread è a 201 punti.

In Asia il biglietto verde ha ripreso ad avanzare, attestandosi poco sopra 1,07 sull’euro, il quale ieri aveva chiuso in rialzo a 1,0730 dollari, ll top da un mese. Frena anche lo yuan, che da marzo ha perso il 5% sul biglietto verde e che molti analisti prevedono possa calare ancora toccando quota 7 dagli attuali 6,6 sul dollaro.

Dal fronte delle materie prime i future sul mais e sul grano sono in calo, mentre quelli sulla soia avanzano. In Asia i prezzi del petrolio crescono, per i timori sui rifornimenti, con il Wti sopra 111 dollari e il Brent quasi a quota 115.

Oggi prosegue il Global Economic Forum di Davos ed è atteso il resoconto dell’ultima riunione del Fomc della Fed per capire meglio l’entità e la rapidità dei futuri rialzi dei tassi. Secondo gli esperti il tasso di riferimento dovrebbe salire al 3,01% entro marzo, dallo 0,83% attuale.

Tuttavia, alcuni investitori vedono anche la possibilità che la banca centrale americana possa virare verso una posizione meno aggressiva, se l’economia dovesse indebolirsi in modo eccessivo. Ieri il presidente della Fed di Atlanta, Raphael Bostic, ha detto che “potrebbe avere un senso” mettere in cantiere una pausa dei rialzi dei tassi dopo i meeting di giugno e luglio. Sempre oggi esce il Financial Stability Review della Bce ed è atteso il risultato finale sul Pil della Germania nel primo trimestre, che a livello preliminare aveva registrato un rialzo congiunturale dello 0,2%, evitando così la recessione tecnica.

Lagarde conferma, tassi a zero o poco sopra entro settembre

Il presidente della Bce, Christine Lagarde, è a Davos, dove oggi è previsto un suo intervento. Tuttavia in questi giorni è stata piuttosto loquace e piuttosto ‘falco,. E ieri, da Davos, è intervenuta immaginando dei tassi a zero o “leggermente superiori” entro la fine di settembre, il che implica un aumento di almeno 50 punti base rispetto al livello attuale. “E’ molto probabile che ci sposteremo in territorio positivo alla fine del terzo trimestre”, ha dichiarato in un’intervista a Bloomberg Tv. Le sue affermazioni rafforzano la tesi che l’Eurotower rialzerà i tassi quest’estate. “Quando si esce dai tassi negativi, si può essere a zero, si può essere leggermente sopra lo zero. Questo è qualcosa che determineremo sulla base delle nostre proiezioni e della forward guidance”, ha detto. Il giorno prima la numero uno dell’istituto di Francoforte aveva dichiarato, facendo impennare l’euro sopra quota 1,107 sul dollaro, che la Bce alzerà probabilmente i tassi sui depositi, traghettandoli fuori dal territorio negativo, cioè riportandoli a quota zero, entro la fine di settembre. Questo significa che sicuramente la banca centrale si impegna a fare due aumenti dei tassi di interesse entro settembre, il che vuol dire un incremento di mezzo punto percentuale in 4 mesi. La preoccupazione che nel frattempo l’economia europea possa sprofondare in recessione è concreto, ma è anche vero che le imprese restano ottimiste, come dimostra l’Ifo, da cui trapela che le aziende tedesche sono più fiduciose sulla tenuta dell’economia rispetto a quanto erano un decennio fa, in occasione della crisi del debito europea.

Glencore si dichiara colpevole di corruzione e paga 1,5 miliardi di dollari

Glancore, uno dei più grandi trader di materie prime del mondo, è pronto a dichiararsi colpevole di molteplici accuse di corruzione e di manipolazione dei mercati petroliferi e pagherà sanzioni fino a 1,5 miliardi negli Usa, nel Regno Unito e in Brasile. Merrick Garland, procuratore generale degli Stati Uniti, l’ha definita la “più grande azione penale finora condotta dal Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti per la manipolazione dei prezzi delle materie prime sui mercati petroliferi”. Il Serious Fraud Office britannico martedì scorso ha accusato la controllata del gruppo Glencore Energy UK di sette casi di corruzione in relazione alle operazioni petrolifere in Camerun, Guinea Equatoriale, Costa d’Avorio, Nigeria e Sud Sudan. Negli Stati Uniti, Glencore si è dichiarata colpevole in due casi penali separati e ha accettato di pagare circa 1,1 miliardi di dollaritra multe penali e confische. Un caso riguardava quello che i pubblici ministeri hanno descritto come un piano decennale di corruzione per l’igresso fraudolento del petrolio dall’Africa, e nel secondo, il braccio di trading di materie prime statunitense di Glencore si è dichiarato colpevole, ammettendo di aver manipolato per 8 anni i benchmark dei prezzi del petrolio negli Stati Uniti.

Bombardieri nucleari cinesi e russi volano sul Mar del Giappone durante vertice Quad

Dei bombardieri nucleari  cinesi e russi hanno volato congiuntamente sul mar del Giappone e sul mar Cinese orientale, mentre i leader del blocco dei Quad si incontravano a Tokyo. Lo ha riferito il ministro della Difesa nipponico Nobuo Kishi, affermando che Tokyo ha espresso le sue “gravi preoccupazioni” ai due Paesi. Intanto la questione di Taiwan e la guerra in Ucraina hanno pesantemente gravato sul vertice del Quad di Tokyo, in cui Stati Uniti, Australia, Giappone e India hanno ribadito il sostegno a un “libero e aperto Indo-Pacifico” e si sono schierati contro “qualsiasi tentativo” di cambiare lo status quo con la forza in ogni parte del mondo. Pechino sulla questione dell’isola, si è adirata per i commenti del presidente Usa, che ieri aveva detto che gli Stati Uniti sarebbero intervenuti militarmente a difesa di Taiwan in caso di attacco dalla Cina. Il presidente Usa, Joe Biden, ha precisato che la linea degli Stati Uniti sulla politica dell’”unica Cina” non è cambiata. All’impegno dei quattro Paesi nell’Indo-Pacifico, ha risposto indirettamente la Cina, proprio mentre si spegnevano i riflettori sul summit di Tokyo: dal 26 maggio al 4 giugno prossimo, il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, sarà in visita in 8 Paesi regionali (tra cui 7 Stati insulari del Pacifico meridionale). La prima tappa saranno le Isole Salomone, con cui Pechino ha stretto, il mese scorso, un accordo sulla sicurezza che ha turbato Usa e Australia.

Primo treno con grano ucraino arriva in Lituania, prove che Mosca lo ruba a Kiev

Il primo treno merci con un carico di grano dall’Ucraina è arrivato in Lituania attraverso la Polonia, al porto di Klaipeda. Per le sue esportazioni, Kiev cerca rotte alternative ai porti ucraini bloccati dalla guerra. “Oggi la priorità dovrebbe essere un’iniziativa umanitaria e militare per portare via il grano dal porto di Odessa” dice il segretario Pd, Enrico Letta. Intanto un portavoce della Commissione Ue dichiara che “Putin usa il tema alimentare come arma e l’impatto si sente non solo sull’Ucraina, ma in Africa e Asia: non abbiamo dubbi che le truppe russe rubino il grano ucraino o distruggano le scorte, ci sono varie prove”. Intanto, la Cnn mostra foto satellitari del porto di Sebastopoli, in Crimea, in cui sembra che due navi russe carichino quello che si ritiene sia grano ucraino rubato.

Ue: Habeck, verso embargo a petrolio russo a giorni

L’Ue probabilmente concorderà un embargo sulle importazioni di petrolio russo “entro pochi giorni”, ma questo “non significa automaticamente che Putin è indebolito”. Lo ha detto il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck in un’intervista all’emittente Zdf. “Naturalmente è una misura insolita – ha affermato – ma anche questi sono tempi insoliti. E anche su questo si sta lavorando. Tuttavia, questa idea funziona solo se partecipa un gran numero di Paesi. E quello che manca ancora”.

Ungheria: Orban dichiara stato d’emergenza per guerra in Ucraina

Il primo ministro ungherese, Viktor Orbán, ha dichiarato lo stato di emergenza a causa della guerra in Ucraina, a partire dalla mezzanotte di domani. Lo ha affermato in un videomessaggio sulla sua pagina Facebook, riporta Ukrainska Pravda. “Questa guerra rappresenta una minaccia costante per l’Ungheria, minaccia la nostra sicurezza fisica e minaccia la sicurezza energetica e finanziaria dell’economia e delle famiglie”, ha detto Orban ribadendo che l’Ungheria deve stare lontana da questa guerra e proteggere la sicurezza finanziaria delle famiglie ungheresi.

“Il governo sta esercitando il suo diritto ai sensi della Legge fondamentale di dichiarare la legge marziale oggi a mezzanotte. Come lo stato di emergenza imposto durante l’epidemia, consentirà al governo di rispondere immediatamente e proteggere l’Ungheria e le famiglie ungheresi con tutti i mezzi possibili”, ha spiegato il premier ungherese.

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