I familiari delle vittime del Covid: “Il ministero ci ha dato un documento Oms retrodatato”

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La legale dell’associazione aveva chiesto al ministero della Salute con un accesso agli atti il testo dell’Organizzazione datato 5 gennaio 2020 sui suggerimenti agli Stati per arginare l’epidemia nell’ambito delle ricerche per la causa civile e l’indagine della Procura.

© @AGI – I familiari delle vittime davanti al Tribunale di Roma per la causa civile

AGI –  Il ministero della Salute risponde a una richiesta di accesso agli atti dei familiari del Covid “con un documento datato 5 gennaio che riporta però alert e comunicazioni del 7 e del 12 gennaio”.

Il caso viene sollevato da Consuelo Locati, avvocato dell’associazione ‘Sereni- Sempre uniti’, che aveva chiesto  al Ministero il testo della comunicazione dell’Oms al governo del 5 gennaio 2020 sul sistema ‘Event Information System’ nell’ambito della ricostruzione dei fatti per la causa civile e per l’inchiesta penale in cui si ipotizzano responsabilità delle istituzioni.

Stando alla corrispondenza tra il ministero e la legale, consultata dall’AGI, il direttore generale del ministero, Giovanni Rezza, allega un documento pdf datato 5 gennaio che al suo interno contiene riferimenti a date successive.

“Il 7 gennaio del 2020 è stato rilevato un nuovo tipo di coronavirus – si legge in un passaggio – ed è stata ottenuta l’intera sequenza del genoma”. E, in un altro stralcio, c’è un riferimento “alle 24 dell’11 gennaio” quando vengono analizzati in Cina i dati clinici ed epidemiologici di 41 pazienti che si erano infettati.

“È evidente che il documento non è quello che avevamo chiesto – commenta Locati – Quello che ci sfugge è come sia possibile che in un testo datato 5 gennaio, siano riportate comunicazioni ed eventi successivi.

Detto questo, in quel documento risulta comunque che l’Oms abbia sollecitato gli Stati a mettere in sicurezza gli ospedali, soprattutto i reparti emergenziali. Per questo abbiamo chiesto le carte da cui risultino i documenti in attuazione del sollecito dell’Oms, oltre che il documento originale del 5 gennaio”.

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