Dette fuoco all’ex moglie, confermati 18 anni in Corte d’Appello

Femminicidi & Violenza

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Fuggì dagli arresti domiciliari a Ercolano, tornò a Reggio Calabria e versò una tanica di benzina nell’auto guidata dalla donna appiccando il fuoco.

© Agf – Ciro Russo il giorno dell’arresto

AGI – La Corte d’Appello di Reggio Calabria – presidente Lucia Lomonaco, relatore Antonino Laganà, a latere, Concettina Garreffa, pg Antonio Tedesco –  confermando la richiesta della pubblica accusa, ha condannato a 18 anni di reclusione l’ex carabiniere Ciro Russo che nel marzo del 2019 tentò di uccidere l’ex moglie Antonietta Rositani.

Russo, qualche giorno prima del gravissimo episodio, si era allontanato dagli arresti domiciliari ad Ercolano per tornare a Reggio Calabria e mettere in atto il suo piano contro la moglie da cui si era separato, e con la quale aveva avuto una convivenza burrascosa.

Antonietta Rositani, come ogni mattina, si era recata ad accompagnare il figlio a scuola, nella periferia sud della città, dov’era però ad attenderla l’ex marito. Il bambino fece in tempo ad allontanarsi verso l’ingresso dell’istituto scolastico, allorché Russo si mosse a tutta velocità con la propria auto contro quella della Rositani, speronandola.

Sceso dalla macchina con una tanica di benzina in mano, l’ex carabiniere svuotò il contenitore dentro l’utilitaria della vittima, appiccando il fuoco e poi dandosi alla fuga.

Antonietta Rositani, avvolta dalle fiamme, riuscì a venire fuori dalla vettura, gettandosi dentro una pozza d’acqua piovana nel tentativo di spegnere il fuoco. La donna riportò numerosissime ustioni e a stento riuscì a scampare alla morte.

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