Biden commosso a Buffalo: “l’odio non prevarrà”

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Il presidente e la First Lady sul luogo della strage: “Il male non vincerà. Ve lo prometto. Il suprematismo bianco non avrà l’ultima parola.

 

 

© NICHOLAS KAMM / AFP
– Jill e Joe Biden a Buffalo

AGI – “Il male non vincerà. L’odio non prevarrà”. È il messaggio che il presidente ha consegnato a , durante la visita per ricordare la strage avvenuta sabato, quando un giovane suprematista bianco, piombato in un supermercato, ha ucciso dieci afroamericani e ferito tre persone.

“In America – ha detto Biden – il male non vincerà. Ve lo prometto. L’odio non prevarrà. Il bianco non avrà l’ultima parola”. “Ciò che è successo qui è semplice – ha aggiunto – è terrorismo interno, è violenza inflitta in nome dell’odio e di una sete malata di potere”.

Il presidente ha puntato il dito contro media, politici e internet che “hanno radicalizzato la rabbia e alimentato persone con la falsa accusa che sarebbero state rimpiazzate. Quella è la parola: rimpiazzate. Da altre persone che appaiono diverse da loro”.

Biden ha poi invitato gli americani a “respingere la menzogna, e tutti coloro che diffondono bugie per potere, guadagno politico e profitto”.

Il presidente ha poi condannato anni di attacchi razziali. “Abbiamo visto – ha spiegato – le sparatorie di massa a Charleston, South Carolina; a El Paso, Texas, e a Pittsburgh. L’anno scorso ad Atlanta, questa settimana a Dallas, ora a Buffalo… Buffalo, New York. Il suprematismo bianco è un veleno. E’ un veleno che si sta insinuando nel corpo politico”.

 

Il presidente ha insistito: “basta, basta”, “abbiamo bisogno di dirlo chiaramente e con forza: l’ideologia del suprematismo bianco non ha posto in America”.

Biden ha definito un “veleno” il razzismo, ha usato questo termine due volte, riscuotendo il primo applauso, e chiesto di “salvare l’anima dell’America”.

Poco prima, rivolgendosi ai parenti delle vittime, aveva detto: “Siamo venuti qui per condividere con voi il dolore”. Poi ha nominato uno per uno tutte le vittime, ricordando la loro storia personale. Quando è arrivato al padre morto mentre cercava una torta per il compleanno del figlio di tre anni, il presidente si è commosso, interrompendo il discorso, la voce spezzata dall’emozione.

La visita del presidente nella seconda città più grande degli Stati Uniti, al confine con il Canada, vicino alle cascate del Niagara, è arrivata a quattro giorni dalla strage, opera di un ex studente bianco di 18 anni, Payton Gendron, che nel suo “manifesto” pubblicato in rete aveva citato una serie di stragisti bianchi, compreso l’italiano Luca Traini, che nel febbraio 2018 aveva sparato per strada a sei immigrati a Macerata, ma il documento conteneva anche riferimenti ai media conservatori che hanno rilanciato la teoria complottista del “Great Replacement”, secondo cui i democratici stanno favorendo l’arrivo di immigrati per “rimpiazzare” il corpo elettorale bianco e garantirsi il potere.

 

Nelle prossime ore Biden potrebbe lanciare un appello al Congresso perché vengano irrigiditi i controlli sulla vendita di armi. Il killer di Buffalo, nonostante un anno fa fosse stato segnalato per aver minacciato una strage a scuola, aveva potuto acquistare tre fucili d’assalto, uno dei quali, comprato online a gennaio, è stato usato per seminare la morte in un supermercato. Ma, paradosso d’America, non avendo ancora ventun anni, Gendron non potrebbe comprarsi una birra.

 

 

 

 

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