La libertà del cristiano, secondo san Paolo, coinvolge e interpella la mia coscienza!

Puglia

Di

Dario Patruno

È difficile poter sintetizzare il fascino del testo Sulla soglia della coscienza – La libertà del cristiano secondo Paolo di Adrien Candiard, edito da EMI, nato dalla riflessione su alcune letture paoline con un piccolo gruppo di giovani cristiani francofoni del Cairo. Il 26 aprile questo testo – che verrà presentato alle 19,30 presso la parrocchia del Santissimo Rosario a Bari in Pazza Garibaldi, 77 – potrebbe essere sintetizzato con la seguente frase: «come un fariseo fa del suo meglio per essere salvato».

L’esperienza umana dell’autore, proveniente dalla politica, grazie anche al fascino per la discussione e il dialogo, lo ha condotto ad una vocazione religiosa – pur essendo nato in una famiglia non cattolica che tuttavia lo ha mandato al catechismo (e con gratitudine egli riconosce che ciò ha dato i suoi frutti).

Troppo spesso la fede cristiana viene vista come un elenco di proibizioni oppure come una lista di precetti da seguire pedissequamente. Niente di tutto ciò sostiene Adrien Candiard. Facendo eco a Paul Claudel – «per fortuna Gesù ci ha liberato dalla morale!» –, queste pagine ci conducono nel cuore del cristianesimo: il primato della grazia e della coscienza rispetto alla legge.

Il perché è presto detto: «Un colpo di fulmine amoroso ci trasforma più profondamente della lettura del Codice penale», argomenta l’autore. Il quale, spaziando da Bernanos ai padri del deserto e facendo riferimento alla sua esperienza di guida spirituale, ci conduce sul crinale arduo ma affascinante della libertà così come ce la presenta l’apostolo Paolo. Candiard è profondamente convinto di un fatto: «I conti del farmacista non hanno molto a che vedere con un grande amore». Per questo, che si tratti di sesso o di lavoro, di rapporto col denaro o col potere, «il vangelo è sempre una liberazione». Leggere questo libro, tanto breve quanto esplosivo, ne è una potente conferma. 

Ad introdurci alla lettura ci aiuteranno Padre Emmanuel Albano, domenicano come Candiard, docente di Patrologia presso la Facoltà Teologica Pugliese nonché direttore del Centro ecumenico padre Salvatore Manna, e Giancarlo Colacicco, docente di Storia e Filosofia nel Liceo Scientifico Federico di Svevia di Altamura.

Un uso nuovo della ragione, quello di Paolo di Tarso che, nella sua Lettera a Filemone, spiega che non vuole farci perdere nel mondo delle idee, usando i nostri concetti come idoli. San Paolo ci invita ad amare il prossimo, le persone concrete e non l’umanità in generale. Guardare al fatto cristiano, lasciandoci sorprendere, è l’unica chiave di lettura per essere attratti e affascinati dall’attualità del messaggio paolino.

L’incontro, oltre che in presenza nel rispetto delle norme anti-Covid, potrà essere seguito anche sul canale You Tube di Ponte ad Oriente.

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