Sarà il governo britannico ad avere l’ultima parola sull’estradizione negli Usa di Assange

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È stato emesso un ordine formale per l’estradizione del fondatore di Wikileaks negli Stati Uniti. L’ultima parola spetta alla ministra degli Interni, Priti Patel, che avrà fino a due mesi per decidere se confermare o rifiutare la richiesta

Il giudice Paul Goldspring della Westminster Magistrates Court ha emesso un ordine formale per l’estradizione di Julian Assange negli Usa, dove il fondatore di Wikileaks dovrà affontare un processo per la pubblicazione di file segreti relativi alle guerre in Iraq e Afghanistan.

L’ordine dovrà ora essere firmato dalla ministra degli Interni, Priti Patel, che avrà fino a due mesi per decidere se confermare o rifiutare la richiesta.

La difesa di Assange ha già annunciato che presenterà ricorso entro i termini stabiliti, che termineranno il 18 maggio.

Il 14 marzo la Corte Suprema, massimo organo giudiziario del Regno Unito, aveva dato il via libera all’estradizione respingendo il suo ricorso volto a impedirla e aveva incaricato Goldspring di emettere l’ordinanza. Ora la palla passa al governo.

AGI

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