Musk lancia sondaggio su opa da 43 miliardi dollari

Economia & Finanza

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Secondo il Wall street Journal il consiglio di amministrazione sta valutando una ‘poison pill’, letteralmente una “pillola avvelenata”, ovvero una tattica di difesa da un’offerta pubblica di acquisto ostile.

AGI – Elon Musk ha lanciato un sondaggio sul suo account Twitter. “Privatizzare Twitter a 54,20 dollari ad azione dovrebbe spettare agli azionisti non al consiglio di amministrazione. Sì o no?”, chiede Musk postando anche il box per rispondere al sondaggio.

Intanto il consiglio di amministrazione di Twitter sta valutando una ‘poison pill’, letteralmente una “pillola avvelenata”, ovvero una tattica di difesa da un’offerta pubblica di acquisto ostile. Lo riporta il Wall Street Journal. Il cda sarebbe infatti pronto a combattere l’offerta del patron di Tesla, Elon Musk, che valuta la società circa 43 miliardi di dollari, ritenendola “sgradita”.

Il board della società si riunirà a breve per valutare l’offerta. Il cda starebbe pensando a mosse difensive come appunto le ‘poison pills’, ovvero delle opzioni riservate agli azionisti esistenti per acquistare un certo quantitativo di azioni a un prezzo di favore per impedire la scalata ostile.

Musk ha ammesso di non essere sicuro di riuscire ad acquistare Twitter e ha un piano B se il consiglio di amministrazione del social network dovesse rifiutare la sua offerta da circa 43 miliardi di dollari. Il miliardario, intervendo alla conferenza Ted2022 a Vancouver, in Canada, ha ammesso di “non essere sicuro” che sarà effettivamente in grado di acquistare Twitter. Alla domanda se abbia un piano B, nel caso dovessero respingere la sua offerta, ha detto: “Si’, ce l’ho”. Ma non ha fornito altri dettagli.

Nell’intervista, Musk ha anche criticato la Consob americana, la Securities and Exchange Commission, dicendo che e’ stato essenzialmente costretto ad accettare un accordo del 2018 in cui ha rinunciato al suo ruolo di presidente del consiglio di amministrazione di Tesla e ha pagato una multa di 20 milioni di dollari. Nel settembre 2018, la Sec aveva accusato Musk di aver rilasciato dichiarazioni “false e fuorvianti” agli investitori annunciando tramite Twitter nell’agosto dello stesso anno che stava valutando la possibilità di ritirare dal mercato Tesla e di avere “fondi garantiti” per farlo.

“Ho investito in Twitter perché credo nel suo potenziale di essere la piattaforma per la libertà di parola in tutto il mondo, e credo che la libertà di parola sia un imperativo sociale per una democrazia funzionante”, aveva scritto Musk in una lettera inviata al presidente di Twitter Bret Taylor e rivelato in un deposito di titoli. “La mia offerta è la mia migliore e ultima offerta e se non viene accettata, avrei bisogno di riconsiderare la mia posizione come azionista“.

All’inizio di questa settimana, il patron di Tesla ha annunciato di aver abbandonato il progetto di entrare nel consiglio di amministrazione di Twitter. Prendere il posto nel board, infatti, gli avrebbe impedito una possibile acquisizione dell’azienda.

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