Tratto da un pensiero del 15 agosto 2018

Arte, Cultura & Società

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Oggi sono in casa, per assistere mia madre. Sono al computer quando scoppia un Temporale estivo.

Le gocce, picchettando sul vetro della finestra, sembrano voler attirare la mia attenzione.

Mi alzo e guardo fuori il cielo denso di nubi nere, che non promettono nulla di buono.

C’è uno squarcio in quelle nubi.

Una luce livida illumina il paesaggio lontano.

In questo giorno mi piace pensare che quelle gocce della pioggia che vengono giù copiosamente, siano le lacrime di dolore di Maria Immacolata, nel giorno della sua Festa, che piange per i suoi figli di Genova, martiri senza colpe, vittime dell’arroganza degli Uomini immersi nei loro sporchi affari.

Quale diritto hanno quegli uomini, di metter a repentaglio la vita dei loro simili, quando invece, per funzione pubblica, li avrebbero dovuti tutelare?

Mentre questa giornata volge al termine, mi ritrovo a scrivere l’ennesimo pensiero sull’evento di ieri a Genova (il crollo del ponte). Non mi do pace, perché, per esperienza, so come funzionano queste cose.

Mio padre, dipendente della Prefettura degli anni 60, diceva sempre fino al parossismo: È la Burocrazia che sta uccidendo l’Italia.

Beh, se penso a ciò che percepivo istintivamente sulla Burocrazia in quegli anni da adolescente, con ciò che succede oggi, non credo che ci siano paragoni.

Cosa bisogna fare?

Questa, è la domanda che mi ha posto oggi un amico, attraverso il suo whats app.

Rispondo.

La appellata dimensione etico morale di ognuno di noi, sta nella nostra capacità di guardare alle vittime elevandole al rango di “Martiri”, come ”Icone” da venerare, attraverso l’unico mezzo concesso al Popolo, che è quello della sana politica e, quindi, del voto.

Per riappropriarci democraticamente, passo dopo passo, con passionale lealtà e partecipazione, al controllo diretto della nostra vita sociale, attraverso una autentica “rivoluzione culturale”.

L’uomo giusto, “vede” solo nella sana politica, l’arte di conquistare la massima somma di libertà per gli individui: è impossibile che un uomo sia veramente libero, se un altro uomo sia in grado di negargli l’esercizio della “LIBERTÀ” o addirittura il “DIRITTO ALLA VITA”, magari attraverso quella burocrazia alla quale, a quell’epoca, faceva riferimento mio padre ed oggi caduta, in parte, nelle mani del Potere iniquo. Grazie, anche e soprattutto, all’informatica.

Sono passati quasi quattro anni da quel 18 agosto 2018, e tutto ha continuato a deteriorarsi.

Le vittime di Genova sono rimaste senza risposta … il silenzio si è fatto sempre più assordante … una terza guerra mondiale incombe sul mondo, dopo il flagello del virus durato due anni … tutto ondeggia paurosamente tra falsità e menzogne … il popolo, oramai a mani nude, soccombe e i fratelli d’Italia (inteso come popolo) non sono più tali, perché c’è chi li ha saputi dividere sapientemente, rifacendosi ad un antico proverbio latino, che recita: “Dividi et Impera”.

E loro imperano … caspita se imperano …

Mentre gli impuniti rimangono tali … magari finanziati dalla politica pure per altri e futuri progetti ..

Casualmente, mi torna alla mente un antico Aforisma di Antonio Gramsci, tanto di moda durante i Moti Studenteschi della mia generazione:
“Istruitevi perché abbiamo bisogno di tutta la vostra intelligenza. Agitatevi perché abbiamo bisogno di tutto il vostro entusiasmo. Organizzatevi perché abbiamo bisogno di tutta la vostra forza”.
Antonio Gramsci

ROBERTO CHIAVARINI
Opinionista di Arte e Politica

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