Su Odessa sono piovuti missili dopo il raid ucraino a Belgorod. Ambasciatore Razov: fornire armi è come “spegnere il fuoco col cherosene”
AGI – Mentre in Ucraina si combatte senza tregua, l’Onu è scesa in campo per la pace dopo lo stop alla Croce rossa a Mariupol. Il responsabile dei servizi umanitari delle Nazioni unite Griffiths vola prima a Mosca e poi a Kiev.
A Chernihiv è stato colpito il reparto oncologico di un ospedale. Su Odessa sono piovuti missili dopo il raid ucraino a Belgorod per il quale Kyev ha smentito le responsabilità. “Peserà sui colloqui”, è stata la reazione di Mosca.
Intanto l’ambasciatore russo in Italia ha paragonato a le forniture di armi a Kiev allo spegnere “il fuoco con il cherosene. La decisione di Roma introduce negatività”
Si è concluso il vertice Ue-Cina con la richiesta di Bruxelles di un impegno di Pechino per fermare la guerra. Il presidente cinese, Xi Jinping, ha chiesto di promuovere i colloqui e non allargare i conflitti. L’Ue ha anche chiesto a Pechino di non interferire nelle sanzioni alla Russia. Kiev ha annunciato un secondo scambio di prigionieri con Mosca che ha permesso di ripotare a casa 86 soldati, comprese 15 donne.
Palazzo Chigi ha reso noto che da parte del Governo non è in corso valutazione alcuna sull’attivazione dello ‘stato di allarme’ relativo alla crisi energetica.