L’inflazione aumenta ancora: +1,2% a marzo su febbraio, +6,7% sull’anno

Economia & Finanza

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Un aumento di questa portata non si registrava dal 1991. Il motivo principale è la crescita dei prezzi dei beni energetici

AGI – Continua a correre l’inflazione che a marzo accelera per il nono mese consecutivo. Secondo le preliminari dell’Istat, questo mese l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dell’1,2% su base mensile e del 6,7% su base annua (da +5,7% del mese precedente) . Un aumento che non si registrava dal 1991.

L’accelerazione dell’aumento dei prezzi’ su base tendenziale è dovuto ai beni anche mese prevalentemente ai consumi energetici (la cui passa da +459% di febbraio a +52,9%), in particolare a quelli della componente non regolamentata ( da +31,3% a +38,7%), e, in misura minore, ai prezzi dei beni alimentari, sia lavorati (da +3,1% a +4,0%) sia non lavorati (da +6, 9% a +8,0%) ea quelli dei Beni durevoli (da +1,2% a +1,9%); i prezzi dei beni energetici regolamentati ancora a essere quasi doppi di quelli registrati nello stesso mese dello scorso anno (+94,6%, come a febbraio).

I Servizi relativi ai trasporti, invece, registrano un rallentamento (da +1,4% a +1,0%). L'”accelerazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, da +1,7% a +2,0% e quella al netto dei soli beni energetici da +2,1% a +2,5% .

Su base annua accelerano in misura ampia i prezzi dei beni (da +8,6% a +10,2%), mentre quelli dei prezzi rimangono stabili (+1,8%%); si allarga quindi il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi ei prezzi dei beni (da -6,8 punti percentuali di febbraio a -8,4).

L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto, per lo più, ai prezzi dei beni energetici non regolamentati (+8,9%) e in misura minore dei beni alimentari lavorati (+1,0%), dei servizi relativi ai trasporti (+0,9%), dei beni durevoli (+0,7%) e degli alimentari non lavorati (+0,6%).

L’acquisizione per il 2022 è pari a +5,3% per l’indice generale ea +1,6% per la componente di fondo. Secondo le preliminari, infine, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta del 2,6% su base mensile, prevalentemente per effetto della fine dei saldi invernali, di cui il Nic non tiene conto, e del 7,0 % su base annua (da +6,2% di febbraio). 

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