19 data scomoda e numero scorretto

Attualità & Cronaca

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Il 19 Novembre è la giornata internazionale dell’uomo.
Giornata di cui si parla poco e niente e il cui simbolo è il girasole, simbolo sicuramente meno conosciuto della nota mimosa.
Il primo ideatore di questo evento fu il professor Thomas Oaster, l’8 febbraio 1991 e fu celebrato l’anno seguente il 7 febbraio. L’idea infatti fu successivamente ripresa nel 1999 in Trinidad e Tobago da Jerome Teelucksinghe, scegliendo la data del 19 novembre.

Giorno che fu scelto per due motivi:
Il primo perché in questa data ricorreva il compleanno di suo padre.

Il secondo invece, era per ricordare il 19Novembre del 1989 quando la nazionale trinidadiana non si era qualificata per la Coppa del Mondo del 1990.

Giornata internazionale non riconosciuta  dall’Organizzazione delle Nazioni Unite e che non deve essere confusa con il Men’s World Day, che si celebra il 3 novembre, giornata mondiale degli uomini.

Evento che ha avuto luogo in Austria nella prima settimana di novembre ogni anno negli anni 2000–04 e il cui ideatore è George Kindel.

Un altro 19 altrettanto scomodo soprattutto per una certa ideologia, in cui alla denominazione mamma e papà si preferiscono i numeri, è il 19 Marzo. Una data sicuramente ben vista per ragioni di marketing ma sicuramente invisibile agli occhi di uno stato di diritto sulla carta ma decisamente meno nei fatti.

Dati docent.
Basti pensare infatti, ai circa 200 padri separati suicidi l’anno, agli 800mila che versano in povertà assoluta di cui uno su tre vive di Caritas, ricordando altresi chi si ritrova a vivere in macchina o nel migliore dei casi nelle casette popolari, realizzate appositamente per i papà separati. Ciò a conferma di come questi, a seguito della separazione versino in un profondo degrado morale e materiale.

Morale per la sofferenza affettiva, spesso acuita da un fenomeno ormai diventato una vera e propria piaga sociale, ossia il fenomeno delle false accuse. Si parla infatti, di circa due milioni di padri separati vittime di questo vile reato vile e nonostante i numeri allarmanti, lo Stato si ostina a non procedere alla riforma della norma concernente la calunnia ex art 368 Cp, per combattere questa piaga sociale e vergogna umana. Degrado morale,sociale e giuridico dimostrato dalle costanti battaglie di papà separati per rivendicare un diritto che spetta loro di diritto, ossia l’essere padre con non solo doveri ma anche diritti, che devono essere anche e soprattutto salvaguardati a seguito della fine del rapporto coniugale o della convivenza.

Art 337 ter cc docet:”Il figlio minore ha il diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno dei genitori, di ricevere cura, educazione, istruzione e assistenza morale da entrambi e di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale”

Disposizione riportata nel capo secondo, titolo nono, libro primo del codice civile,ossia nella parte concernente “l’esercizio della responsabilità genitoriale a seguito di separazione, scioglimento, cessazione degli effetti civili, annullamento, nullità del matrimonio ovvero all’esito di procedimenti relativi ai figli nati fuori del matrimonio”

Lo stesso diritto INviolabile del minore, ossia alla bigenitorialità riconosciuti nell’art 315bis cc, riportato nel capo primo concernente “o diritti e i doveri del figlio”. Tutto ciò a conferma che il venir meno dell’essere coniugi o conviventi non fa certo venir meno il diritto con relativi obblighi a essere genitori e quindi al figlio di essere figlio.

Rita Lazzaro

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