di Antonio Rossello
Mirko De Carli, da attivista politico, sostiene apertamente le proprie idee. Ivan Cuvato, da vero artista, vive soltanto d’Arte e realizza opere dedicate a temi sociali e civili. Entrambi si spendono su social e media.
Una comunanza di spirito, nonostante le apparenti differenze
Apparentemente diversi, li accomuna la forte passione di testimoniare, senza mezze misure, una volontà di cambiamento sociale. La vocazione «sociale», elemento fondamentale della loro personalità, va in loro considerata come modo di esprimere la persona che vive con dignità.
Sviluppando così un’identità integrale, pienamente umana, operano per poter raggiungere quegli obiettivi auspicabili attraverso l’esercizio di una volontà retta: libertà, fraternità, giustizia e pace. Nel realismo storico, essi sono valori fondanti di una società migliore, oltre tante concezioni emerse dal Settecento in poi (Hegel, Marx…), con significati sia negativi che positivi, riferibili allo stato di inserimento o meno in una comunità o gruppo di esseri umani che vivono insieme, lavorano insieme, godono dei frutti del proprio lavoro, ecc.
Figura di copertina – Ivan Cuvato
Sociatria e impegno attivo
Vi è dunque «Sociatria» nell’agire sociale di Mirko e Ivan: politica e arte sono valori o fini? E cos’è la «Sociatria» (ossia «la cura della società»), se non affermazione di un concetto, attraverso il quale l’arte (e qui veniamo a Cuvato) può generare una via di verità, alimentando la mente, rieducare o, almeno, scongiurare la crescente e pericolosa carenza di pensiero, oltre che tendere ad avvicinare la persona alla virtù, sino a ritrovare in senso un più ampio un rispetto dell’umanità?
Più in generale, l’apertura a una visione culturale, dove possibili intersezioni fra gli ambiti politico, morale, artistico, economico, educativo, giuridico, religioso…, se da una parte spronano l’individuo alla risoluzione del contrasto di turno, dall’altra schiudono un percorso. Ma guardando a De Carli, fin dagli esordi: la «Sociatria» non è anche un’utopia che cerca di mitigare la società con la socialità? L’azione politica non sottende una forma di socialità? Possiamo fare della socialità un fine e della politica uno strumento di socializzazione?
Figura b – Mirko De Carli
Un impegno che diventa stile di vita
Non sono molti oggi su fronti diversi a battersi con coerenza per i propri valori, in un impegno che diventa stile di vita. Fra costoro ritengo senz’altro rientrino Ivan Cuvato, «artista di strada e promotore di ideali sociali», come pure Mirko de Carli, il quale «osa dispiegare le proprie idee muovendo gambe e consumando suola».
Aldilà di tutto, riconosciamo a simili persone il merito di comunicarci qualcosa di proprio, non come chi parla a vuoto solo per mettersi in mostra.