Ue: il piano per meno energia dalla Russia e più spese per la Difesa

Mondo

Di

La dichiarazione di Versailles è stata approvata all’unanimità dai ventisette capi di Stato e di Governo. Al termine del vertice l’Ue ha pubblicato il quarto pacchetto di sanzioni che prevede, tra l’altro, di vietare ogni export di lusso europeo verso la Russia.

© Albert Cara / Anadolu Agency / Afp
– Il vertice Ue di Versailles

AGI – Un’Ue più forte e più capace nel campo della sicurezza e della Difesa, più indipendente dalla Russia nel campo dell’energia e più autonoma nell’approvvigionamento delle materie prime.

Questa è la nuova Unione europea tracciata nella dichiarazione di Versailles, approvata all’unanimità dai ventisette capi di Stato e di Governo riuniti nella reggia parigina.

Per i dettagli bisognerà attendere maggio quando la Commissione europea, su mandato proprio di questo vertice, presenterà due documenti che saranno l’ossatura della nuova ‘Potenza Europa’.

Entro metà mese l’esecutivo guidato da Ursula von der Leyen illustrerà “un’analisi dei divari degli investimenti nel settore della Difesa” e proporrà “ogni ulteriore iniziativa necessaria per rafforzare la Difesa europea”.

Sempre entro metà maggio la Commissione presentera’ “la proposta per il phase out da gas, petrolio e carbone russi entro il 2027”.

E questi sono gli obiettivi. I mezzi, ossia come finanziare gli investimenti monstre necessari, verranno discussi nel vertice informale dell’Ue che si terrà sempre a maggio.

Il presidente francese, Emmanuel Macron, che ieri sembrava spingere per un Recovery di guerra, ha frenato e lasciato lo spazio a ogni futura valutazione.

“Per quanto riguarda il debito comune ritengo che la strategia giusta, quella che abbiamo visto durante la pandemia, è metterci d’accordo sugli obiettivi. Trovato l’accordo sugli obiettivi, seguiranno gli strumenti. Se iniziamo con gli strumenti, conoscendo le nostre divisioni in generale, perderemo tempo e non avanzeremo”, ha spiegato a conclusione del summit.

“È innegabile che due settimane fa ci siamo svegliati in un’Europa diversa”. È la consapevolezza espressa dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ma che ha accompagnato tutti i leader dei Ventisette.

“Il modo in cui risponderemo oggi all’atroce attacco della Russia determinerà il futuro dell’Ucraina, della nostra Unione e dell’intero Continente. Rimaniamo fedeli ai principi che hanno guidato la nostra risposta finora: responsabilità, unità, solidarietà, determinazione”, ha spiegato von der Leyen.

“Dobbiamo investire decisamente di più e meglio nelle capacita’ di difesa e nelle tecnologie innovative”, si legge nella dichiarazione di Versailles che secondo Michel “restera’ negli annali della storia dell’Europa”.

Alla voce investimenti, secondo Macron, ci possono essere quelli privati, quelli nazionali ma anche quelli comuni, “per una filiera europea dell’industria della difesa”.

Il premier olandese, Mark Rutte, che guida i falchi, ritiene che la Difesa “sia materia di bilanci nazionali”.

Come già fatto da Germania, Svezia e Danimarca che nei giorni scorsi hanno deciso di aumentare i propri investimenti militari.

Sul fronte della Guerra la linea adottata dall’Ue dall’inizio del conflitto viene consolidata: dialogo (nelle prossime ore ci sarà una nuova telefonata tra Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente russo, Vladimir Putin); sanzioni (domani verrà adottato un quarto pacchetto concordato con il G7) e sostegno all’Ucraina, con il raddoppio (a un miliardo di euro) della fornitura di materiale militare.

Macron ha voluto mandare un messaggio chiaro a Putin. “Se continua con i bombardamenti arriveranno altre sanzioni massicce e che non escludono nulla”.

Compresi il bando alle importazioni di gas, petrolio e carbone russi e l’estensione dell’esclusione dello swift anche a Gazprombank. Più cauto invece Scholz che ha definito “una posizione europea” quella di non seguire gli Stati Uniti nel vietare le importazioni energetiche.

A vertice terminato l’Ue ha pubblicato il quarto pacchetto di sanzioni che prevede, tra l’altro, di vietare ogni export di lusso europeo verso la Russia; lavorare per escludere Mosca dal Fondo monetario internazionale e della Banca Mondiale; vietare l’import del settore siderurgico e vietare ogni importante investimento europeo nel settore energetico russo.

“Perchè non dovremmo alimentare la dipendenza energetica che vogliamo lasciarci alle spalle”, ha spiegato von der Leyen.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Traduci
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube