Di fronte alla strage dei più piccoli, l’Unicef ha lanciato l’allarme: “In meno di due settimane, almeno 37 bambini sono stati uccisi e 50 feriti, mentre più di 1 milione di bambini sono fuggiti dall’Ucraina verso i paesi vicini”, ha affermato la direttrice esecutiva Catherine Russell, spiegando di essere “inorridita” per l’attacco di ieri all’ospedale di Mariupol e rinnovando l’appello per un “immediato cessate il fuoco”. “I bambini dell’Ucraina – ha aggiunto – hanno un disperato bisogno di pace”. “Tutto ciò che gli invasori stanno facendo a Mariupol è già al di là delle atrocità”, ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un video. “Europei, ucraini, residenti di Mariupol – ha continuato – oggi dobbiamo essere uniti nel condannare questo crimine di guerra della Russia, che riflette tutto il male che gli invasori hanno portato nella nostra terra”. Intanto emerge il timore per un possibile uso di armi chimiche.
La portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, su Twitter ha smentito quelle che ritiene “false affermazioni della Russia” in merito a “presunti laboratori statunitensi di armi biologiche e sullo sviluppo di armi chimiche in Ucraina”. Psaki, però, ha anche aggiunto che “dovremmo tutti stare in guardia sul possibile uso della Russia di armi chimiche o biologiche in Ucraina”.
Nel frattempo la vicepresidente statunitense Kamala Harris è in viaggio in Polonia e in settimana sarà anche in Romania. “Questo viaggio – ha affermato in un tweet – arriva in un momento importante in cui gli Stati Uniti continuano a dimostrare unità con i nostri alleati della Nato e a fornire supporto al popolo ucraino in risposta all’invasione da parte di Putin”. Sul piano diplomatico continuano gli sforzi di mediazione per giungere prima possibile a un accordo che metta fine al conflitto. C’è attesa, infatti, per l’incontro previsto per oggi tra il ministro degli Esteri ucraino Dmitry Kuleba e l’omologo russo Sergey Lavrov a margine del forum diplomatico di Antalya in Turchia.
(ITALPRESS).