Un’invasione così  assurda che non  sembrava possibile 

Politica

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Ma per la Russia di Putin sarà un effetto boomerang. Dire No alla guerra non è pacifismo equidistante ma vuol dire anzitutto No all’invasione. Grazie a quei russi che nonostante gravi rischi personali sono scesi in piazza contro la guerra in Ucraina. Di Gabriele Parenti

Una cosa così assurda che non credevo potesse avverarsi. Così, memore anche delle armi di distruzione di massa di Saddam Hussein, pensavo che gli avvertimenti di fonte americana facessero parte di una guerra di nervi. Invece, l’intelligence aveva previsto un piano che la Russia di Putin aveva   elaborato e attuato punto per punto..

Ma siamo pazzi? In pieno 2022 credevo proprio che le guerre fossero un ricordo del passato. Proprio per questo  pensavo che le mosse intimidatorie di Putin fossero una sorta di pressione psicologica  per ottenere migliori condizioni in una trattativa. Ma non mi sarei mai aspettato che si trattasse di un piano preordinato ed eseguito con estrema determinazione.

Dire No alla guerra  non è  pacifismo equidistante ma  vuol  dire anzitutto No  all’invasione.  Nella controversia sulla sicurezza dei confini  e sulle preoccupazioni per l’allargamento della Nato verso est, la Russia poteva avere delle ragioni da addurre. Ma adesso dopo   la brutale aggressione, ha solo torti.

La  condanna della comunità internazionale deve essere ferma e assoluta. E dobbiamo dire   grande grazie a quei russi che nonostante gravi rischi personali sono scesi in piazza per protestare contro la guerra in Ucraina.

Passando , poi, dalla tragedia umanitaria alle prospettive politiche cerco di delineare alcuni scenari  futuri.  Chi uscirà sconfitto e chi vincitore ?

Putin ne uscirà sconfitto. Cosa farà dopo aver invaso l’Ucraina? Quale via d’uscita potrà trovare ?  O  si logorerà con un’occupazione militare in un Paese così vasto ?

In ogni caso, mentre finora era un leader che aveva anche in Europa una certa forza d’attrazione, adesso diverrà il Nemico per antonomasia.  E se nel corso delle trattative poteva ottenere concessioni,  adesso che non avrà nessun sconto.

Quanto all’Europa  essa subirà  notevoli disagi economici. Ma dobbiamo accettarli. Ha  trovato una certa coesione. Ma le sanzioni dovranno essere pesantissime per essere efficaci.

Ne usciranno vincitori gli Stati Uniti e la Nato.    Fino a questa crisi in molti ritenevamo che dopo la fine del comunismo la Nato avesse, almeno in parte, perso il suo ruolo.  Ma oggi assume nuovo rilievo e, specie nell’Europa dell’Est,  ma anche  in quella occidentale appare  di nuovo un baluardo.

Quanto agli Stati Uniti, la loro visione imperiale è nota e l’abbiamo visto in Medio Oriente  ma adesso la loro popolarità che negli ultimi anni era decisamente in calo torna in alto e determina una nuova leadership .

Un boomerang per Putin. Anche perché se, come dicevo all’inizio, la Russia teme di  essere accerchiata dal progressivo allargamento Nato ad est,  oggi l’invasione cancella ogni possibilità di venire incontro alle sue argomentazioni

L’impopolarità della Russia di Putin, oggi è superiore a  quella dell’Urss di Stalin e di Breznev.  Perché i due dittatori hanno talora minacciato ma non hanno mai scatenato una guerra.  Pensiamo, ad esempio, al blocco di Berlino del 1949 che non impedì l’effettuazione del ponte aereo fino alla soluzione della crisi.

Certo, ci son state le vicende dell’Ungheria e della Cecoslovacchia ma era ancora operante la logica di Yalta.  Oggi invece, eravamo convinti che con il crollo del comunismo questa logica fosse  scomparsa. E trovarsi di fronte all’ aggressione di uno Stato sovrano è stato un tragico risveglio da tale illusione.

A questo proposito mentre trovavo  fin troppo rigida l’intransigenza americana nella prima fase della crisi, adesso vedo un atteggiamento che sembra lasciare l’Ucraina al suo destino.. Biden ha ragione a dire che un intervento armato della Nato sarebbe tout court la terza guerra mondiale.  Ma dobbiamo pure fare qualcosa anche sul piano politico.

Le sanzioni come quelle dell’estromissione da  Swift  servono ma non bastano. Allora, pur senza ricorrere alle armi, dobbiamo quanto meno provocare un isolamento della Russia dalla comunità internazionale, fino  a che non si sia ritirata dall’Ucraina.

Gabriele Parenti

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