Un’infermiera è morta in un incidente dopo due notti di lavoro

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La sanitaria era stata assunta da 20 giorni. Stava tornando dalla struttura ospedaliera dove lavorava quando ha perso il controllo dell’auto-

Ambulanza 118 notte

AGI – Un’infermiera di 27 anni è morta sul colpo a causa di un incidente stradale lungo la strada provinciale che collega, in provincia di Brindisi, i centri urbani di San Vito dei Normanni e San Michele Salentino. Con la sua utilitaria, una Renault Twingo bianca, la donna si è schiantata contro un palo.

Il padre della vittima, preoccupato perché non vedeva rientrare la figlia dopo il turno di notte, aveva dato l’allarme. La donna – riferiscono i soccorritori – stava rientrando da Ceglie Messapica (Brindisi) dove lavorava presso la struttura riabilitativa “San Raffaele” quando, per cause in corso di accertamento da parte dei carabinieri della compagnia di San Vito dei Normanni, ha perso il controllo dell’auto, che prima ha sbattuto contro un palo di cemento e poi è finita in un terreno.

Stando a quanto chiarito dai militari, l’incidente si sarebbe verificato intorno alle 6,40 ed i soccorsi sono stati chiamati da alcuni automobilisti che percorrevano la provinciale in quel momento.

“Ha lavorato per due notti consecutive”, ha stigmatizzato una nota della Fp Cgil, con Asl Brindisi e Fondazione S. Raffaele, che hanno espresso il proprio cordoglio per l’accaduto.

Sara Viva Sorge, infermiera, lavorava da 20 giorni alla Fondazione San Raffaele.  “Era stata assunta da nemmeno 20 giorni. Ma subito si è ritrovata a lavorare a ritmi sostenuti, in una situazione di difficoltà e stress già nota e che la stessa Cgil oggi lamenta di aver segnalato e denunciato più volte”, ha detto Maurizio Bruno (Pd), consigliere regionale e Presidente Comitato Regionale Permanente di Protezione Civile.

“Poco personale, soprattutto di notte, e tanti pazienti da seguire”, ha aggiunto, osservando ancora: “Non possiamo sapere al momento quale sia stata l’effettiva causa di questa tragedia, ma un’infermiera che si mette in macchina dopo due notti di lavoro consecutive è una persona più a rischio di chi torna da un posto di lavoro in ben altre condizioni”.

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