Il Bari soffre ma espugna il campo della Turris e dà un segnale preciso alle inseguitrici

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Nella seconda gara del tour de force che vedeva il Bari, padrone del suo destino, protagonista nel cercare di racimolare quanti più punti possibili per provare a mantenere le distanze dalle inseguitrici che la squadra barese incomincia a vedere dallo specchietto retrovisore (il Catanzaro soprattutto, oggi alla sua quinta vittoria consecutiva), prima del doppio confronto in casa la settimana prossima, e alla luce della prestazione di sabato contro il Monopoli dove il Bari non ha brillato come avrebbe potuto e dovuto, serviva un segnale forte che potesse scoraggiare le inseguitrici che cominciavano a coltivare sogni di gloria ma soprattutto occorreva bloccare subito i fantasmi di una nascente crisi. E così è stato sia pur soffrendo come non mai.

La trasferta a Torre del Greco ha sempre rievocato al Bari brutti ricordi sin dalla serie D perché qui la squadra barese, oltre ad aver perso negli ultimi quattro anni, ha sempre trovato un clima ostile, un terreno sintetico difficile e avversari tosti da superare anche perché, come è noto, quando queste squadre affrontano il Bari si impegnano al 200% salvo poi sgonfiarsi altrove.

Prevedibili i cambi in formazione: confermato Gigliotti, fuori Pucino, Ricci e Terranova, dentro Mazzotta, Belli e Di Cesare, a centrocampo fuori D’Errico, dentro Bianco nel ruolo di play, in attacco fuori Simeri dentro Cheddira, mentre Mallamo confermato dietro le punte, Maita e Scavone mezzali.

Primo tempo intenso con le due squadre che giocano a calcio a viso aperto senza studiarsi come si tende a fare, con la Turris, però, che prova a tenere palla più del Bari che dovrebbe riorganizzare le idee per provare a ripartire. Qualche opportunità per i corallini che non impensieriscono, tuttavia, la difesa né Frattali.

Primo vero pericolo della Turris con Franco che tira verso Frattali ma il pallone sibila il palo alto.

E alla prima occasione a disposizione, il Bari con cinismo va in gol con Cheddira con un tiro sporco finalizzando una mischia che si era creata in area di rigore. I biancorossi anestetizzano il resto del primo tempo.

La Turris parte forte nel secondo tempo come era prevedibile, graziata anche da qualche errore difensivo del Bari che regala palloni agli avversari, Cheddira si fa ammonire per simulazione mentre col pallone si avvicina al portiere campano anche se, forse, lo stesso commette fallo sul barese.

Fiammata Turris di Pavone che va vicinissimo al pareggio con Frattali che devia provvidenzialmente il pallone alto sulla traversa.

Ci credono i corallini che con l’entrata di Leonetti è a trazione anteriore mentre le maglie del Bari si allargano pericolosamente.

Viene espulso un giocatore della Turris ed il Bari si trova in superiorità numerica così come accaduto a Monopoli. Occasione per Cheddira che defilato tira sul portiere.

Girandola di sostituzioni per il Bari in particolare quella di Di Cesare che si fa male, al suo posto Celiento.

Il Bari continua a soffrire anche se sporadicamente si affaccia nella trequarti avversaria. La Turris aumenta il potenziale offensivo facendo entrare anche Longo.

E’ una mezza bolgia il finale di gara con incidenti di gioco, cartellini giallo-rossi ed il Bari che continua a soffrire come non mai anche se le occasioni vere e proprie dei tirreni sono davvero poche. Termina qui la gara con una soffertissima vittoria barese.

E’ stata una battaglia, che sofferenza, ma sono tre punti pesanti e fondamentali per il cammino del Bari.

Una gara sofferta, oggi si è tremato molto perché non è ancora il Bari del girone di andata ma che ha stretto i denti, si è aggrappato ad uno strepitoso Frattali, si è sofferto perché non è il momento migliore, ma si è vinto lo stesso mantenendo il vantaggio sul Francavilla e sul Catanzaro, diciamo che è andata più che bene oggi.

Buona la prova di tutti, quella di Antenucci che ha fatto quel che poteva avendo alle calcagna mezza difesa, con Bianco che ha fatto una buona partita, Di Cesare che ha giganteggiato in area, una sufficienza per i terzini che hanno spinto non come avrebbero dovuto, Mallamo, che non è Botta, così così. Anche fisicamente la squadra è sembrata migliore rispetto alle precedenti gare.

Il Bari è stato frammentario, è andato a fiammate, non è come quello del girone di andata che comandava, questo è un altro Bari ma occorre fare di necessità virtù e andare avanti.

Un Bari capace di soffrire che, come accaduto a Monopoli, in superiorità numerica, non è riuscito a chiudere la partita. Insomma, non è stata una prestazione bellissima ma sono arrivati i tre punti, una vittoria sporca che ci piace tanto.

E’ stata una di quelle gare che ci tengono legati alla tv o allo stadio, una gara piena di adrenalina, una vittoria pesantissima che, forse, scrive una pagina importante, col Bari non brillante ma che ha vinto ugualmente. Una vittoria che vale tantissimo e che sicuramente sarà determinante nell’economia dell’obiettivo finale. Una vittoria da portare bene nella mente fino alla fine perchè vincere su questo campo, oltre ad avere un sapore particolare, ha una valenza di importanza fondamentale.

E’ stata una grande vittoria, e forse è davvero una svolta per il campionato a patto che faccia bottino pieno le prossime gare in casa perché occorrerà andare a Catanzaro con una distanza rassicurante. Si è vinta un’altra battaglia: occorre vincere la guerra. E’ soprattutto una questione di testa, adesso. Diceva Johann Cruyff: “il calcio si gioca con la testa, se non hai la testa, le gambe da sole non bastano”.

Massimo Longo

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