Quirinale. Zanin: mattarella bis scelta di debolezza e responsabilità

Friuli Venezia Giulia

Di

TRIESTE – Dal suo canale social, lo aveva
anticipato già giovedì scorso: per Piero Mauro Zanin, presidente
del Consiglio regionale e uno dei tre Grandi Elettori del Friuli
Venezia Giulia con il presidente Massimiliano Fedriga e con il
consigliere Sergio Bolzonello del Pd, un Mattarella bis era
assolutamente plausibile dato quanto stava accadendo a
Montecitorio da inizio settimana.

“È una soluzione che non fa né vincitori né vinti – commenta lui
stesso da Roma, alla chiusura dei giochi – perché si va nella
continuità, mettendo in sicurezza la legislatura e con essa tutte
le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Mattarella è comunque una figura politica, perciò non c’è stata
un’abdicazione totale ai tecnici visto che già lo è il Capo del
Governo”.

Il presidente non nasconde la debolezza politica dimostrata nel
non saper trovare una sintesi nella scelta del Capo dello Stato,
“ma quanto accaduto era nelle cose: una soluzione politica non si
sarebbe trovata perché alle proposte del Centrodestra c’erano i
veti del Centrosinistra e quest’ultimo non ha avuto neppure la
forza di proporre alcun nome”.

Un errore, poi, “proporre la presidente Alberti Casellati senza
avere una convergenza tale sui numeri che desse la speranza che
il suo nome passasse, oltre al fatto che si è così sancita
l’impossibilità del Centrodestra, pur maggioranza relativa del
Parlamento e maggioranza nel Paese, di poter decidere un nome”.

“La scelta fatta nel segno della continuità – commenta ancora
Zanin – consente di iniziare a pensare a come condurre la partita
delle elezioni politiche che si terrà il prossimo anno. Si fosse
concretizzata l’ipotesi di Draghi al Colle, si sarebbe aperto un
grossissimo problema sul Governo dato che solo lui è in grado,
con la sua autorevolezza, di tenere insieme le attuali forze
politiche, di fare sintesi tra loro. Perciò si sarebbe dovuti
andare a elezioni, cosa che magari Fratelli d’Italia avrebbe
voluto ma non gli altri. Oltre che, non dimentichiamolo, la
perdurante difficile situazione che stiamo vivendo
responsabilmente non ci consente di avere ancora per quest’anno
delle elezioni”.
ACON/RCM 

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