A novembre i posti di lavoro sono aumentati di 64 mila unità

Economia & Finanza

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Secondo le rilevazioni dell’Istat ci sono 700 mila posti di lavoro in più da gennaio 2021, il miglioramento dell’occupazione (+0,3%) ha riguardato uomini e donne, dipendenti a termine e autonomi, persone tra i 25-34 anni e ultra 50enni.

© Miguel Medina/AFP – Un operaio al lavoro in un’industria del comparto automotive 

 

AGI – È stato positivo il mese di novembre scorso per quanto riguarda il mercato del lavoro: si sono registrati 64 mila posti di lavoro in più rispetto ad ottobre e 700 mila da gennaio 2021. Lo registra l’Istat. 

Tra settembre-ottobre e novembre, rileva l’istituto di statistica, si registra un aumento di quasi 200 mila occupati.

Rispetto ai livelli pre-pandemia (febbraio 2020), il numero di occupati è ancora inferiore di 115 mila unità, ma il tasso di occupazione, pari al 58,9%, è superiore di 0,2 punti, quello di disoccupazione è sceso dal 9,7% al 9,2% e il tasso di inattività, al 35,0%, è ancora superiore di 0,2 punti. 

Più occupati grazie a contratti a termine e autonomi

A novembre, la crescita congiunturale degli occupati è il risultato dell’aumento dei dipendenti a termine e autonomi (rispettivamente +0,6% e +1,3%) e della diminuzione dei dipendenti permanenti (-0,1%). 

Nell’arco dei dodici mesi l’occupazione risulta in crescita grazie all’aumento dei dipendenti permanenti (+0,3%) e soprattutto di quelli a termine (+17,0%); più contenuto l’aumento degli autonomi (+0,1% pari a +4mila)

Sempre a novembre, la crescita dell’occupazione (+0,3%) ha riguardato uomini e donne, dipendenti a termine e autonomi, persone tra i 25-34 anni e ultra 50enni.

Confrontando il trimestre settembre-novembre 2021 con quello precedente (giugno-agosto), si osserva un livello di occupazione più elevato dello 0,3%, con un aumento di 70mila unità.

La crescita dell’occupazione registrata nel confronto trimestrale si associa alla sostanziale stabilità del numero di persone in cerca di occupazione e alla diminuzione di quello degli inattivi (-0,8%, pari a -110mila unità).

Tra ottobre e novembre 2021, il tasso di occupazione cresce soprattutto tra i 50-64enni, tra i quali si associa alla diminuzione sia della disoccupazione sia dell’inattività; anche tra i 25-34enni si osserva un andamento simile sebbene meno accentuato (l’inattività è stabile).

Tra i più giovani (15-24) e i 35-49 enni si osserva invece un leggero calo dell’occupazione, che, nel primo caso, si associa alla diminuzione della disoccupazione e all’aumento dell’inattivita’ e, nel secondo, all’aumento della disoccupazione e al calo dell’inattività.

Su base annua, l’andamento è invece lo stesso per tutte le classi di età: aumenta il tasso di occupazione e diminuiscono quelli di inattività e di disoccupazione.

Oltre 23 milioni di  occupati, prima volta da inizio pandemia

In Italia ci sono oltre 23 milioni di occupati, per l’esattezza 23.059. È la prima volta dall’inizio della pandemia che si supera questo livello: dalle tabelle dell’Istat, infatti, emerge che a febbraio 2020 erano 23.174 ma poi progressivamente questo numero è andato scemando. A marzo 2020, gli occupati erano diminuiti a 22.826 unità, ad aprile a 22.506 unità.

In tutti i mesi successivi, si sono tenuti sempre sotto il livello di 23 milioni: una soglia oltrepassata solo a novembre. 

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