Arrestato per alto tradimento l’ex capo della sicurezza del Kazakistan

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Per le autorità kazake dietro i violenti disordini innescati nei giorni scorsi dal rincaro del carburante ci sarebbe stata una regia legata ai più alti livelli dei servizi segreti. Il presidente Tokayev: “Sparate per uccidere” sui manifestanti-

Arrestato per alto tradimento l’ex capo della sicurezza del Kazakistan

© AFP – Karim Masimov

AGI – L’ex capo dei servizi di sicurezza kazaki, Karim Masimov, è stato arrestato per alto tradimento. Lo riferisce un comunicato Fedelissimo dell’ex presidente Nursultan Nazarbayev, Masimov era stato sollevato due giorni fa dalla carica, che manteneva dal 2016, dal presidente Kassym-Jomart Tokayev.

La testata online kazaka Orda.kz ieri aveva riportato la notizia dell’arresto di Samat Abish, numero due dei servizi di sicurezza kazaki (Knb) e nipote di Nazarbayev. Il sito internet aveva successivamente smentito la notizia, sostenendo che la fonte fosse errata.

Orda.kz aveva riferito inoltre che l’ex presidente ha lasciato il Paese insieme alle figlie e non è noto dove si trovi ora. Le autorità kazake stanno quindi suggerendo che dietro i violenti disordini innescati nei giorni scorsi dal rincaro del carburante ci sia stata una regia legata ai più alti livelli dei servizi segreti.

Ieri un ex consigliere di Nazarbayev, Yermukhamet Yertysbayev, è apparso in televisione e ha affermato che 40 minuti prima dell’assalto all’aeroporto di Almaty fosse stato detto alle forze di sicurezza di rimuovere il cordone e allontanarsi.

Secondo Yertysbayev, i cospiratori hanno anche favorito l’occupazione del comando della Sicurezza Nazionale ad Almaty. L’ex consigliere di Nazarbayev ha inoltre affermato che i rivoltosi sapessero dove trovare armi e fossero stati “preparati dal punto di vista ideologico”. Yertysbayev ha inoltre accusato il Knb di aver nascosto informazioni su campi di addestramento per miliziani allestiti nelle regioni montagnose del Paese. Tutte accuse delle quali sarà ora chiamato a rispondere Masimov. 

La nota del Knb spiega che lo scorso 6 gennaio i servizi segreti interni avevano aperto un’inchiesta per alto tradimento su Masimov. Lo stesso giorno, spiega il Knb, Masimov era stato arrestato in seguito all’accusa e “posto in un centro di detenzione provvisorio, insieme ad altri soggetti”.

Masimov, di etnia uigura, aveva ricoperto la carica di primo ministro dal gennaio 2007 al settembre 2012 e dall’aprile 2014 al settembre 2016, quando Nazarbayev lo spostò alla guida dell’intelligence. La mossa fu interpretata come un demansionamento legato all’irritazione del presidente per la campagna di autopromozione che Masimov aveva intrapreso sulle reti sociali.

Tokayev: “Sparate sui manifestanti”

Ieri il presidente kazako, Kassym-Jomart Tokayev, ha ordinato ai militari di “sparare per uccidere e senza preavviso” sui manifestanti e ha promesso di “distruggere quanti non si arrendono”.

In un discorso alla nazione, Tokayev ha anche escluso qualsiasi negoziato (“Che assurdità che si possa pensare a trattative con criminali e assassini”) e avvertito che “l’operazione antiterrorismo continua”, anche con una squadra speciale di uomini che darà la caccia ai “terroristi”, come lui definisce gli attivisti che hanno animato le proteste degli ultimi giorni. 

Tokayev – che da tregiorni guida anche il Consiglio nazionale per la sicurezza, dopo aver ‘defenestrato’ Nursultan Nazarbayev, ‘padrone’ incontrastato del Paese per tre decenni – ha ribadito che “figure straniere” hanno giocato un ruolo chiave in quanto sta accadendo e ha colto l’occasione per scagliarsi contro i servizi di sicurezza kazaki, che non hanno previsto la crisi. 

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