Se siete non vax non siete speciali. Canta il Senatore Antonio Razzi

Attualità & Cronaca

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La buona canzone, ormai, sembra rimanere l’unico vero obbiettivo verso il quale tendere, sulla scena nata dallo sbaglio ideale, che rimanda al giudizio universale e alla nascita di una storia aperta a tutti, attraverso i diversi sensi possibili di questa, che rivivono negli echi delle rivoluzioni culturali, che si susseguono da oltre mezzo secolo, per indicare l’idea platonica del progresso.

Idea poco chiara, che si scontra con il mito dell’impiego, il quale assume un’identità quasi mistica e tipica di esperienze che rimandano alla rivoluzione concettuale, nata all’interno di storie scritte da dietro la cattedra, attraverso diverse forme di compiacimento, figlie degli anni Sessanta, che spaziano dall’evocazione della professione religiosa -ereditata dal pensiero dei filosofi- alla celebrazione della nascita del mito dell’immortalità, sempre presso gli antichi, che disegnano il raggio di sfera dell’azione che si ripete, con cadenza regolare, su paesaggi- tanto dolci quanto esotici- in cui inserire, a livello retorico, il gioco delle corrispondenze, che si celano dietro l’esperienza sensibile, ridotta a concetto stilizzato, al fine di contenere l’anima oscura e tenebrosa della notte, che già di per sé contiene un chiarore che rimanda all’idea della vita eterna, una realtà lontana dall’idea d’infinito radicata del racconto della storia.

Anche la politica ci ha messo del suo, come si direbbe in gergo.

Il senatore Antonio Razzi, interprete per eccellenza della stabilità 2.0, in versione “Computer Desk” –ultimo, ma non ultimo- ha colto istintivamente l’occasione per cantargliela. –Sì, ma a chi?- vi starete domandando. Ma ai no-vax! E a chi altro? Ai no-vax! Proprio a loro.

Il senatore abruzzese – “da quel di Forza Italia”, partito dei pochi contrasti, che, neanche a dirlo, resta delle belle speranze (ma come a dire campa cavallo), il fiore all’occhiello del Belpaese, con la candidatura al Colle dell’ex premier Silvio Berlusconi, ormai unico erede della fede positiva ereditata da un pensiero che, nel bene o nel male, resta il centro nel quale si configura il ricordo dell’esame di maturità, del foglio rosa, di quella prima volta in cui la mamma ci rammentò di mantenere correttamente la nostra destra, e certo non si riferiva certamente alla scheda elettorale, ma al volante dell’automobile- ci delizia con una nuova versione travisata di Last Christmas.

https://www.youtube.com/watch?v=AgAxul7eTIw

Adesso è la volta di “Se siete no vax non siete special”. 

https://www.ansa.it/sito/videogallery/italia/2021/12/23/razzi-canta-una-versione- rivisitata-di-last-christmas-se-siete-no-vax-non-siete-special_1ec77c1a-96cd-4e42- a7be-7eb7b274a4f9.html 

Rosa Notarfrancesco

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