Donna Lucia, le piaceva essere chiamata così, è morta. Archiviarla semplicemente come la vedova del Generale Pinochet è sbagliato.
Fu lo stesso dittatore a riconoscere il ruolo determinante della moglie nella sua decisione di promuovere e guidare il Colpo di Stato del 1973.
Pare che fosse nelle sue mani la strategia del potere, occulto, che ispirò Pinochet fino al 1990, anno della fine della dittatura, con l’elezione del Presidente Patricio Alwin.
Lucia Hiriart era una delle figure storicamente più rilevanti del Cile.
Muore mentre si vota per le presidenziali, elezioni che contrappongono la sinistra di GABRIEL BORIC alla destra di JOSÈ KAST.
Quest’ultimo non partecipa ai funerali della Hiriart. Ha dichiarato che non intende strumentalizzare politicamente la morte della vedova Pinochet, la quale godeva ancora di un robusto seguito.
Per quelli della mia età è un tuffo nel passato. Quelli che abbiamo odiato Pinochet avendo negli occhi le immagini del Presidente SALVADOR ALLENDE con casco militare in testa e mitra in mano per difendere la democrazia e la libertà dai militari di Pinochet.
Non abbiamo cambiato idea, non sarebbe possibile pensare altrimenti.
Ma a distanza di quasi 50 anni, bisogna avere la capacità di riconoscere che l’impatto delle proposte radicali di ALLENDE, più vicine alle
pianificazioni della Madre della Rivoluzione Russa che alle Socialdemocrazie
Europee, non potevano trovare accoglienza in un’area a fortissima influenza
Statunitense. E soprattutto non quella di Henry Kissinger, il quale già dal democratico Lyndon Johnson aveva ricevuto incarico di collaborazione in conto CIA per il VIETNAM/AFFAIRE.
Difficile ritenere estraneo Kissinger ai fatti Cileni, proprio nell’anno 1973.
Anno in cui a Kissinger fu riconosciuto il PREMIO NOBEL PER LA PACE, assieme al Vietnamita LE DUC THO il quale, però, per parte sua lo rifiutò.
Quando la storia gioca con se stessa, può avere effetti micidiali.
La morte di Lucia Hiriart sigilla quegli eventi. Ma non la grande sofferenza umana che quegli eventi causarono. Quelli no, rimarranno a futura memoria.
Francesco Magisano