La risposta dei sindaci del sud a Beppe Sala: “non ti lasceremo un euro”

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In risposta al sindaco di Milano Giuseppe Sala, che ha “prenotato” per la sua città i fondi del Pnrr che il Sud potrebbe non essere in grado di spendere, ecco la risposta della Rete di sindaci Recovery Sud, alla quale hanno aderito oltre 500 sindaci di tutto il Mezzogiorno, 323 dei quali con delibera di giunta: 

 
“Caro Beppe,
non ti preoccupare, noi non ti lasceremo neanche un euro da spendere. 
 
Se per la prima volta nella storia d’Italia i sindaci del Sud hanno deciso di fare squadra, è proprio per scongiurare questa eventualità. 
 
Per fare questo, ci stiamo mettendo “pancia a terra” per esprimere tutte le progettualità che servono per porre fine, una volta per tutte, al divario Nord-Sud. 
 
Anche se abbiamo macchine amministrative inadeguate, impoverite dai meccanismi perversi del federalismo fiscale, che non ha mai portato all’attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni, che non garantisce oggi servizi e diritti uguali su tutto il territorio nazionale, nonostante questo, noi stiamo tirando fuori tutte le nostre energie per farcela.
 
Anche se proprio il federalismo fiscale sottrae, dati Eurispes, 61 miliardi all’anno al Sud. Anche se gli investimenti in infrastrutture negli ultimi trent’anni hanno continuato a scendere, fino a determinare, come spiega l’Istituto Tagliacarne, una dotazione fisica di infrastrutture che è pari a 80 nel Sud contro una media di oltre 110 per il Centro-Nord. 
 
Anche se tra il 2008 e il 2018 i consumi finali delle amministrazioni pubbliche, come ha dimostrato l’economista Gianfranco Viesti, sono scesi dell’8,6% nel Mezzogiorno, a fronte di un aumento dell’1,8% al Centro-Nord. 
 
Anche se dal 2010 il prelievo fiscale è aumentato nel Sud più che nel resto d’Italia, la riduzione dei dipendenti pubblici è stata più forte (il personale si è ridotto del 28%), la spesa pubblica per abitante è scesa a 10.900 euro per abitante nel Sud contro i 13.700 del Centro-nord.
 
Ed è stato il presidente del Consiglio Mario Draghi a ricordarci che il Pil pro capite dei residenti al Sud è passato dal 65 per cento al 55 per cento di quello dei residenti al Centro Nord, dagli anni Settanta ad oggi.
 
È successo tante volte, purtroppo, che i fondi destinati al Sud siano stati dirottati altrove. Ora non succederà. 
 
Perché abbiamo chiesto all’Unione Europea, attraverso una petizione, di vigilare con attenzione affinché la distribuzione delle risorse del Recovery Plan sortisca gli obiettivi che l’Europa ha dato all’Italia. Obiettivi che si riassumono in una sola parola: garantire la coesione nazionale all’interno di uno Stato che ha il più alto livello di diseguaglianza territoriale del continente. 
 
Caro Beppe, anziché auspicare un nostro insuccesso, ti diamo un suggerimento: la tua città è piena di meridionali. Incontrali, ascoltali, e fatti suggerire da loro come proprio la capitale economica della nostra nazione, anziché sollecitare altre migrazioni, può aiutare il Sud a diventare la nuova locomotiva di una Italia finalmente unita. 
 
Con cordialità e simpatia, i tuoi colleghi del Sud”. 
Davide Carlucci
 
https://milano.repubblica.it/cronaca/2021/12/13/news/beppe_sala_fondi_pnrr_recovery_milano_sud_mara_carfagna-330080839/

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