Migranti, Draghi: ‘serve piu’ coinvolgimento dei paesi europei’

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“Da soli non possiamo controllare i movimenti migratori, da inizio anno 6 volte tanti rispetto al 2019. Serve un maggior coinvolgimento di tutti i paesi europei, anche nel Mediterraneo” dice il premier Draghi alla conferenza ‘Rome Med-Mediterranean Dialogues’ aggiungendo che “si devono rafforzare i flussi legali che sono una risorsa e non una minaccia”. “La sfida piu’ immediata per l’Italia e’ la stabilizzazione della Libia” osserva il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

“Da soli non possiamo controllare i movimenti migratori, che dall’inizio di quest’anno contano 63mila arrivi – sei volte tanti rispetto al 2019. Serve un maggiore coinvolgimento di tutti i Paesi europei, anche nel Mediterraneo”. Il primo ministro Mario Draghi lo ha detto intervenendo a Roma alla conferenza di apertura della settima edizione dei Med Dialogues, promossi dall’Ispi e dal ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. “L’Italia – ha proseguito il premier – continua a promuovere un avanzamento europeo verso una gestione collettiva, basata su un equilibrio effettivo tra responsabilità e solidarietà”. Tra le priorità citate dal presidente del Consiglio per affrontare al meglio la questione migratoria, “agire congiuntamente per prevenire i flussi illegali, proteggere i più deboli anche attraverso la promozione di corridoi umanitari dai Paesi più vulnerabili e rafforzare i flussi legali, che sono una risorsa e non una minaccia per le nostre società”. Vogliamo “rafforzare i flussi legali che sono una risorsa e non una minaccia per la nostra società”, ha aggiunto il premier.

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