Via dalla Rai il M5S

Politica

Di

La mossa del presidente era stata concordata con i ministri ma non Di Maio, divisioni nel movimento

 L’alzata di scudi di Conte non era stata concordata con i gruppi ma solo con i ministri (ma non Di Maio), l’ex premier si è mostrato alle tv per portare fuori il Movimento 5 stelle fuori dalla tv di Stato. Per la partita sulle nomine che lascia comunque i pentastellati scontenti. Sia per l’epilogo ma anche per la decisione dell’ex premier di scegliere l’Aventino televisivo. “Sta dicendo che ha provato a lottizzare la Rai e non c’è riuscito”, taglia corto un ‘big’ del Movimento 5 stelle. Il servizio pubblico ma altrove e vorra’ dire che continueremo le nostre battaglie con piu’ forza facendo appello diretto e chiedendo il sostegno di tutti i cittadini italiani”, protesta Conte che si chiede anche quale ruolo abbia giocato il governo.

Ma le parole dell’ex presidente del Consiglio sono accolte con scetticismo dalla maggioranza dei parlamentari. “Un conto è fare una battaglia di questo tipo prima delle nomine, un altro è portarla avanti dopo per mostrarsi sconfitto. Non serve”, il ‘refrain’ tra ‘big’ e ‘peones’, “non fa parte del nostro Dna comportarci in questo modo sulla Rai”.

Malessere che si accompagna all’attesa per la definizione della struttura M5s. L’orientamento di Conte era quello di completare la squadra entro il fine settimana ma le nomine interne potrebbero slittare. “Così tiene tutti sulla graticola, il sospetto è che voglia bruciare i nomi”, protesta un deputato.

In realtà dietro le quinte si profila un altro scontro, perché dovrà essere il comitato di garanzia a dare l’avallo sulle figure scelte dall’ex premier, constatando per esempio se ci sono o meno delle incompatibilità.

Nel mirino dell’ex presidente del Consiglio l’ad Fuortes. “Il Movimento 5 Stelle con Conte ha fatto la sua mossa perché la Rai possa cambiare. Adesso è il momento per le altre forze politiche di dirci e dire pubblicamente ai cittadini cosa vogliono fare”, recita una nota dei membri del Movimento 5 Stelle in Commissione di Vigilanza Rai. Ma c’è fibrillazione nei gruppi per decisioni che, protesta un altro esponente di primo piano del Movimento, sono calate dall’alto. E sullo sfondo c’è pure la partita sul Quirinale. L’ex premier resta cauto, ma la maggioranza dei gruppi è perché Draghi rimanga a palazzo Chigi. “Per noi è invotabile per il Colle, chi lo sostituirebbe?”, si chiede un altro big pentastellato. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Traduci
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube