di Claudio Gentile
A quasi 22 anni dalla messa in onda della prima puntata e 259 episodi, Terence Hill (al secolo Mario Girotti), 82 anni di cui 50 di carriera, dice addio alla serie “Don Matteo”. È stata, infatti, girata ieri a Spoleto l’ultima scena della fiction in cui compare il famoso prete detective.
Dopo i rumors dei mesi scorsi, è stato lo stesso Terence Hill a comunicare il suo addio alla fiction sui suoi account social. Commossi gli altri protagonisti, Nino Frassica in testa, e lo staff della produzione. Una foto di gruppo di rito ha suggellato il saluto all’attore veneziano, che continuerà però a lavorare in altri progetti cinematografici (sono già in programma due film, uno di Natale e uno western).
A sostituire don Matteo, dalla quarta puntata della tredicesima stagione, sarà don Massimo, interpretato da Raul Bova, il quale, a differenza del suo predecessore, non userà né la talare, né la bicicletta, ma una più moderna moto. A lui spetterà anche il compito di indagare sull’improvvisa scomparsa di don Matteo, che molto probabilmente farà un’ultima comparsa al termine della stagione per svelare il mistero.
Una soluzione simile è stata presa qualche anno fa in un’altra fiction che vedeva Terence Hill come protagonista (“Un passo dal cielo”) nei panni del comandante di una stazione della Forestale. A sostituirlo fu chiamato l’attore Daniele Liotti.
“Per me è come la staffetta della 4×100. Mi sta per arrivare questo testimone in grande velocità e io spero di dare il massimo per arrivare a vincere” ha detto Bova. All’ANSA il produttore Luca Bernabei ha spiegato che don Massimo “ha alle spalle una storia particolare, prende i voti tardi. E al suo primo incarico in una parrocchia, abbraccia la fede con una spiritualità francescana”.
Era il 7 gennaio 2000 quando su Rai1 venne trasmesso il primo episodio di questa fiction, ideata del regista Enrico Oldoini e targata Lux Vide di Luca e Matilde Bernabei e Rai Fiction, che ha macinato milioni di ascoltatori ed è stata venduta in numerosi Paesi (oltre a San Marino, Slovacchia, Germania, Francia, Finlandia, Giappone e Australia) ed è stata “copiata” dalle televisioni polacca e russa. Dal 2020, con la messa in onda della dodicesima stagione, “Don Matteo” è diventata la serie tv più longeva della televisione italiana dopo “Il Commissario Montalbano” (14 stagioni all’attivo, ma con meno episodi).
Don Matteo è il parroco della Chiesa di San Giovanni Battista di Gubbio, poi trasferito a quella di sant’Eufemia a Spoleto dalla nona stagione. Grazie all’amicizia e alla collaborazione con il maresciallo dei Carabinieri Nino Cecchini (interpretato da Nino Frassica), riesce a intrufolarsi nei casi legali e criminali e a risolverli grazie a un indizio decisivo, che arriva molto spesso per intuizione innata e per la sua ampia conoscenza dell’animo umano. Ad ostacolare le sue indagini i capitani che si susseguono nella locale caserma dei Carabinieri Flavio Anceschi (interpretato da Flavio Insinna), Giulio Tommasi (interpretato da Simone Montedoro) e Anna Olivieri (interpretata da Maria Chiara Giannetta), che tentano invano di tenerlo lontano dalle indagini, ma alla fine riconoscono sempre la bravura del sacerdote.