Il grande Milan di Sacchi, Galliani e Berlusconi

Sport & Motori

Di

 Arsenico Diciassette 

“Abbi cura dei tuoi ricordi, perché non puoi viverli di nuovo” (Bob Dylan).

Il poeta è colui che con le parole incanta l’animo e fa battere il proprio cuore e quello altrui. È una citazione di Roberto Benigni, il grande attore comico e regista toscano. Il poeta non è soltanto colui che utilizza con grande maestria le parole; un poeta è un “creatore” di emozioni in versi. 

Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita, e per vedere se non fossi capace d’imparare quanto essa aveva da insegnarmi, e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto. Non volevo vivere quella che non era una vita, a meno che non fosse assolutamente necessario. 

Volevo vivere profondamente, e succhiare tutto il midollo di essa, vivere da gagliardo spartano, tanto da distruggere tutto ciò che non fosse vita, falciare ampio e raso terra e mettere poi la vita in un angolo, ridotta ai suoi termini più semplici. È un periodo, introspettivo, estrapolato dal libro Walden, ovvero Vita nei boschi, di Henry David Thoreau filosofo, scrittore e poeta statunitense.

Il bosco è una metafora di un luogo intellettivo tenuto gelosamente nascosto nell’animo ove gli umani sentimenti nascono, sostano e infine fuggono; un luogo magico, metafisico, in grado di mettere in discussione tutte le flebili certezze umane che – come un’armatura antica indossata da un cavaliere errante – sorreggono l’architettura di questo nostro misero corpo mortale.

Volevo vivere profondamente, e succhiare tutto il midollo di essa, vivere da gagliardo spartano, tanto da distruggere tutto ciò che non fosse vita, falciare ampio e raso terra e mettere poi la vita in un angolo, ridotta ai suoi termini più semplici”. Sembra un concetto banale per la sua disarmante naturalezza; ma v’assicuro che applicarlo alla vita di tutti i giorni non è affatto così semplice.

Chi è il sommo poeta tra i poeti?

Il sommo poeta per eccellenza è stato colui che ha dato origine al tutto, così come oggi noi lo vediamo con i nostri occhi: “In principio Dio creò il cielo e la terra, la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.”. Poi Dio creò Marco Van Basten a sua immagine; a immagine di Dio lo creò e fu cosa buona e giusta.

Come il viaggio di Thoreau nei boschi, ammirare le gesta sportive dell’olandese al Meazza significava vivere profondamente e succhiare tutto il midollo della vita; mettere quest’ultima in un angolo e ridotta ai suoi termini più sempliciil gioco del calcio. Silvio rimembri ancora quel tempo della tua vita rossonera mortale quando beltà splendea negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi. E tu, lieto e pensoso, il limitare di gioventù salivi?”. Ahimè, nulla dura per sempre! Mi sembro di sentirti dire in una sera di Maggio. E mi ritrovai nel futuro catapultato in una selva oscura ché la diritta via era smarrita: “Come sono lontani quei tempi nei quali il Cigno di Utrecht illuminava la via del cammino in rosso e in nero?”.

E fu subito sera: Quel dolce e nostalgico ricordo mi fece sentire vecchio come quando scende, inattesa, la neve in autunno.

All’epoca per noi milanisti non contava solo vincere, soprattutto convincere. Lo ripeteva fiero in petto un giovane allenatore della Setta dei Poeti Rosso e Neri Estinti, Arrigo Sacchi da Fusignano. Quell’Arrigo da Fusignano che di undici ragazzi ne fece una grande orchestra composta da 8 strumentisti italiani – tra archi, violini, viole, violoncelli, contrabbassi, ottoni e percussioni – e da tre rigogliosi tulipani olandesi: Gullit, Van Basten e Rijkaard. Era il Milan di Arrigo da Fusignano: quello della difesa granitica, della zona e del fuorigioco, del pressing e dello spettacolo. Furono tempi meravigliosi, prosperi di virtù e onorificenze: 1 Campionato italiano (1987-1988), 1 Super Coppa Italiana (1998), 2 Coppe Campioni (1988-1989, 1989-1990), 2 Super Coppa Uefa (1989, 1990) e 2 Coppe Intercontinentali (1989, 1990). L’Italia tutta e il mondo intero ascoltava, attonita, con le orecchie tese al cielo: “che lassa pur ch’el mond el disa, ma Milan l’è on gran Milan!”.

Oggi quel Milan “glorioso” costituito da uomini valorosi, purtroppo, non esiste più per una serie di motivi sportivi, politici, economici e sociali. E’ un dato di fatto oggettivo. La società rossonera, sfortunatamente, non è più nelle mani di Silvio Berlusconi, l’uomo della provvidenza. Sir Silvio da Arcore ha avuto fame, tanta fame, e per questo motivo anch’egli può essere considerato un membro onorario della Setta dei Poeti Rosso e Neri estinti: “Volevo vivere profondamente, e succhiare tutto il midollo di essa”.  L’uomo di Arcore non ha avuto mai l’ambizione di vivere in modo spartano come Henry David Thoreau, però Sir Silvio ha vissuto, certamente, da gagliardo.

Lode a te O Silvio detto il gagliardo.

Lode a te Arrigo da Fusignano, Maestro e Ministro della Setta dei Rossoneri Estinti. 

Lode a te Galliani da Monza, Ministro della Setta dei Rossoneri Estinti.

Tutto il contrario di voi milanisti, quelli della nuova generazione, ormai troppo tristi e imbruttiti per esser veri.

E adesso? Cosa mi resta, ti domandi?

Tifoso rossonero, di rado, tendi il tuo orecchio al bosco e, soprattutto, abbi cura dei tuoi ricordi perché non puoi viverli di nuovo……

5/04/1989 Real Madrid-Milan 1-1 (telecronaca di Bruno Puzzul)

Cerca di farsi vedere Virdis, che porta via .., al centro aria parte il traversone…Van Basten, stupendo…palla, goal….e c’è, c’è il goal stupendo, il goal di Van Basten che è andato a esultare presso la curva dove sono sistemati i giocatori del Milan (?)…..esultanza critica da parte di Sacchi, vedete come traspare l’emozione e vedete ancora il colpo di testa da parte di Van Basten, palla che carambola sulla schiena di Buyo e va dentro, 1-1 al 33′ della rispresa, Milan che raggiunge il più che meritato paraggio..ancora a volo d’angelo, Marco Van Basten, palla sulla traversa e sulla schiena di Buyo… va al recupero il portiere e ci mancava altro che non fosse concesso questo goal….

Arsenico17

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