Il Bari alla ricerca del DS con tante grane contrattuali da risolvere

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Non c’è più tempo da perdere. E’ proprio in questi casi che si dorrebbe vedere l’infinito, cantava Battiato. E si, perché da adesso in poi occorre mettersi alle spalle, in fretta, il passato deludente e cominciare a progettare il futuro che, si sa, non aspetta. Bisogna mettersi in moto subito per non farsi trovare impreparati anche perché le altre concorrenti corrono senza attendere nessuno. Ed in questo caso il Bari cerca di lavorare in fretta, naturalmente sotto traccia come è abituato a fare, per iniziare a mettere insieme i pezzi del mosaico dal suo punto principale: il direttore sportivo, ovvero colui che dovrà individuare gli elementi giusti – allenatore in primis – per vincere il torneo e, soprattutto (compito molto oneroso) di disfarsi di quegli elementi che hanno deluso che, si sa, nel Bari sono tanti.

I nomi papabili sono quelli già conosciuti, ovvero Ciro Polito, Stefano Trinchera e Simone Giacchetta.

Lunedì scorso De Laurentiis ha avuto un colloquio con Polito e un primo approccio positivo c’è stato. Il DS napoletano sta rescindendo il contratto con l’Ascoli anche se la stessa squadra marchigiana non vorrebbe disfarsene. Polito conosce bene la C, ha già vinto un torneo di C con la Juve Stabia e ha centrato una difficile salvezza in B con l’Ascoli. Non un nome che infiamma la piazza ma decisamente di buon affidamento.

Poi c’è Stefano Trinchera, da Copertino vicino Lecce – motivo per il quale alcuni tifosi preferirebbero non penderlo in considerazione – che ha lavorato bene a Francavilla Fontana e a Cosenza. Ma lo stesso ds pare essere molto vicino alla Cremonese nonostante qualche voce frettolosa di ieri secondo la quale lo stesso sembrava aver praticamente firmato col Bari. Ma nel calcio, è noto, mai dire mai.

Infine Simone Giacchetta, attuale DS dell’Albinoleffe che, a sorpresa, potrebbe andare a riempire la casella dirigenziale vacante anche se la squadra lombarda è impegnata coi playoff e, dunque, l’idea potrebbe svanire. Naturalmente la pista Perinetti, sia pur sbiadita, è sempre percorribile anche perché lo stesso prestigioso direttore sportivo garantirebbe esperienza e qualità avendo già operato in C col Venezia e, dunque, conosce anche la categoria e, forse, sa pure come vincerla. Ma Perinetti, differentemente dal suddetto trio, probabilmente, ha un costo elevato per la società che sicuramente cercherà di abbassare gli ingaggi e di contenere le spese come tutte le società d’Italia. Napoli incluso.

Ad ogni modo chiunque sarà individuato lo aspetta un lavoro arduo. Occorre praticamente rifondare la squadra, fare la pericolosa rivoluzione perché della rosa che ha deluso se ne possono salvare una manciata, non di più, attorno alla quale si dovrebbe costruire la squadra. Probabilmente i prescelti potrebbero essere Marras, nonostante la sua nota discontinuità e la sua nota propensione nel prendere cartellini gialli e rossi, De Risio, Celiento, Ciofani, Maita e forse anche Frattali anche se non ha mai convinto al 100%. A costoro potrebbero aggiungersi qualche ritorno a casa, ad esempio, Simeri, Hamlili, Neglia, Corsinelli, D’Orazio e Terrani che per la categoria potrebbero andare bene.

Come scrive la Gazzetta del Mezzogiorno, quindi, per il già citato contenimento delle spese, bisognerà sfoltire i contratti più onerosi e per questo appare difficile, pressoché impossibile, pensare ad una conferma di Mirco Antenucci il cui ingaggio è di 600 mila euro, senza dimenticare che, ormai, non è più nel cuore dei tifosi a causa della deludente stagione e, soprattutto, a causa di quella infelice dichiarazione di gennaio allorquando, accusato dal popolo social di “cancel culture”, si disse disposto a tornare a Ferrara sin da gennaio. Lo stesso discorso vale per Perrotta, Lollo e Sabbione, tre autentiche delusioni, che sono vincolati al Bari fino al 2023 al pari del rientrante Berra, e cercare di piazzarli altrove non sarà affatto facile. Poi ci sono altri giocatori il cui contratto scadrà a giugno 2022: si tratta di Bianco, Citro, Semenzato, Scavone e Bolzoni, tutti over 32 e tutti provenienti da stagioni anonime ma soprattutto da prove di discontinuità, dunque non utili alla causa. Quindi c’è il tanto discusso Candellone per il quale sarà risolto il prestito biennale col Napoli. Non dovrebbero esserci difficoltà per piazzare Nannini che vanta diversi estimatori in C, mentre occorrerà decidere bene se continuare a mantenersi le prestazioni di Andreoni o di disfarsene. Infine bisognerà lavorare su qualche giovane che ha già messo il muso nella rosa. Si tratta di Mercurio, di Mane e di Dargenio. E qui sarà fondamentale non sbagliare perché il rischio di farsi sfuggire l’ennesimo talento nostrano è grosso, così come accaduto nel passato.

Massimo Longo

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