“Ho smontato il mito dei Florio per raccontare i veri Leoni di Sicilia”

Arte, Cultura & Società

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Esce in libreria ‘L’inverno dei leoni’, secondo volume della saga che Stefania Auci ha dedicato alla famiglia di imprenditori siciliani. Agi l’ha intervistata per scoprire quanto resta della leggenda, una volta grattata via la patina del folclore 

© Botega Digital Craft – Stefania Auci

Nel giorno in cui esce “il libro più atteso dell’anno” – come lo hanno definito i librai che sperano in un bestseller per risollevare le sorti del mercato – lei è a scuola. Per una giornata qualunque, con gli studenti della scuola Paolo Borsellino di Palermo, dove non ha smesso di insegnare nemmeno per un giorno, dove continua a dedicarsi ai ragazzi con la stessa passione con cui per più di cinque anni ha ricostruito la saga della famiglia Florio.

Una passione e una famiglia che le hanno portato fortuna, rendendola un’autrice da 650 mila copie con ‘I leoni di Sicilia’ e dalle grandissime aspettative per il seguito: ‘L’inverno dei leoni’ (editrice Nord, 688 pagine, 19 euro) che arriva nelle librerie oggi, 24 maggio, già forte di migliaia di prenotazioni. AGI l’ha intervistata durante la ricreazione, tra una lezione e l’altra, per farsi raccontare come sono i Florio che questo secondo capitolo racconta al lettore. 

Il primo capitolo era segnato dai sentimenti e dalle passioni che animavano i personaggi e determinavano le loro mosse e anche questa seconda e ultima parte si concentra sugli aspetti più intimi degli straordinari protagonisti di un’epoca che va dal 1865 al 1935: Ignazio Florio e Giovanna D’Ondes Trigona prima e Ignazio Jr. e Donna Franca poi. Che Florio racconta questo volume?

“Ho cercato di restituire loro verosimiglianza e verità chi vuole un saggio di natura economica deve rivolgersi altrove perché nel mio, che è un romanzo, troverà dei Florio vitali, che hanno dalla loro una società che finalmente li ha accolti pienamente e che riesce a riconoscerli come gli alfieri di un nuovo modo di vivere e di essere. Sono i portabandiera di una nuova vita, di una nuova era, ma allo stesso tempo sono segnati dalle passioni, dalla capacità che hanno di un vivere un mondo che cambia. La prima generazione (quella di Ignazio e Donna Giovanna), è molto presente a se stessa e completamente calata nel mondo in vui vive, mentre la generazione che segue, (quella di Ignazieddu e Donna Franca) comincia ad avere una sorta di sfasamento e scollamento che poi porterà alla dissoluzione dell’impero familiare”.

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