Pericolo del tracollo dei matrimoni in Cina

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Nuclei di persone che compongono le comunità, sono determinanti per la costituzione delle nostre società. In assenza di persone non ci possono essere le comunità e di conseguenza  le società si dissolvono.

Se dovessi scrivere la storia di ogni società, posso affermare senza essere smentito, che c’è una simbiosi tra popolo e  società direttamente proporzionale. Infatti è il collettivo di uomini a fondare la società e non il contrario. Un esempio eclatante lo si riscontra in Cina, dove anni di becero comunismo che ha dichiarato  guerra alla fertilità andata avanti fino al 2010, imponeva alle famiglie  un solo figlio.

Questa politica cruenta di rigore sulle coppie, ci ha  lasciato in eredità violenze inaudite, donne costrette ad aborti forzati  e uccisioni di bambini in famiglie povere dei villaggi agricoli. Quel  periodo storico buio del peggior comunismo, oggi si ripercuote nella  società cinese. In Cina l’esplosione del femminismo e la velocità nella  trasformazione industriale sta provocando la crisi delle unioni di  coppia. Per anni le bambine nate dopo il primo figlio venivano sottratte  ai genitori, se gli stessi non riuscivano ad occultare la nascita alle  autorità locali. La politica scellerata comunista di quegli anni, è  causa della crisi nella società cinese, ci sono più uomini che donne in  età matrimoniale.

Anni di politiche familiari sbagliate, stanno minando  il futuro della società cinese. Le donne cinesi tra l’altro preferiscono  una relazione con l’uomo bianco. Allargando ulteriormente la forbice  tra uomini e donne in età di matrimonio. Soprattutto nei poveri villaggi  agricoli il numero esiguo di ragazze se lo contendono i giovani  contadini in età di matrimonio.

Tale situazione fa crescere la rabbia,  gli stati di ansia tra le comunità dei villaggi. Si arriva al punto che  le bambine appena superano l’età della pubertà, vengono prenotate presso  le famiglie fin da bambine, da contadini benestanti per i loro figli.  La politica del regime cinese avrà effetti negativi a lungo termine  sulla società per l’impossibilità di contrarre matrimoni, a causa del  gap uomo donna, ciò influirà necessariamente sul Pil della Cina. La  politica sulla famiglia è stata vista solo sul breve periodo, ha  apportato un guadagno temporaneo sui costi del welfare, ma i leader  politici, hanno dimenticato completamente le strategie per il futuro del  Paese.

Il governo cinese segue con attenzione la contrazione vistosa  dei matrimoni che influirà sul prossimo futuro. I giovani benestanti  guardano più alla loro carriera e non sono propensi a contrarre  matrimonio. Negli ultimi sei anni, come riportato dai dati statistici  del NVSC (National Bureau of Statistics China), il numero dei cinesi che  ha deciso di sposarsi è calato del 41%, i matrimoni sono passati da  23,8 milioni del 2013 a 13,9 milioni nel 2019, una contrazione notevole  che corrisponde alla contrazione delle nascite. Il calo è in parte  dovuto a decenni di politiche comuniste per limitare la crescita della  popolazione della Cina, fenomeno che sta esplodendo e preoccupando le  autorità cinesi che cercano di correre ai ripari incentivando i  matrimoni tra i giovani cinesi.

Ma non sarà facile soprattutto per le  giovani donne che hanno sposato le cause femministe che rifiutano le  regole patriarcali all’interno del matrimonio. È una priorità impellente  del governo cinese trovare una soluzione. Difficile sarà cambiare lo  status patriarcale della famiglia cinese, i tempi sarebbero lunghi. Più  facile sarebbe incentivare i matrimoni e la nascita dei figli per  evitare una crisi dell’industria che vada a danneggiare gravemente la  sua stabilità economica e sociale, che a lungo andare rappresenta un  rischio per la tenuta del PCC (Partito Comunista cinese). Il governo  cinese sarebbe propenso ad incentivare matrimoni correlati alle nascite. 

Se non si ferma il trend negativo, ci saranno pesanti ripercussioni  sull’economia e sulla società. Il primo step propagandistico del PCC  sarà quello di rimodulare le politiche sociali pertinenti, affidandosi  ai valori cristiani della famiglia che si salda su amore matrimonio e  famiglia in salsa comunista. Nel 2019, il tasso dei matrimoni in Cina  per il sesto anno consecutivo calò del 6,6% su 1.000 persone, nel 2013  il calo fu del 33%, il livello più basso in 14 anni, in base a quanto è  riportato sui dati statistici del Ministero degli Affari Civili.

Le  stesse autorità hanno riconosciuto che il decremento è frutto della  politica del figlio unico, legge introdotta nel 1979 per il controllo  sulla popolazione. La legge mostrò le prime crepe dopo qualche decennio.  Nel 2014, la popolazione in età lavorativa in Cina, ha iniziato a  ridursi allarmando le autorità politiche cinesi. Il 1° gennaio 2016 è  decaduta la legge del figlio unico, le coppie potranno avere due figli.  Ma nonostante la correzione, i matrimoni e i tassi di natalità sono  diminuiti comunque. Tra il 2016 e il 2019, le nascita sono diminuite da  13 matrimoni ogni 1.000 persone a 10. La Cina è una nazione forte, ma  come recita la storia cinese destinata all’autodistruzione. La società sta cadendo a pezzi nonostante il controllo spietato sulle persone.

L’esercito del futuro deve affidarsi alla AI e alla tecnologia evoluta  per garantire i ricambi di uomini nelle forze armate. Se i matrimoni sono la principale causa della natalità, aspettiamoci nel prossimo  futuro l’importazione di cittadini africani, uomini per le imprese e  donne per elevare il tasso di natalità. D’altronde è nella storia della Cina.

Maurizio Compagnone

Analista Geopolitico

 

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