Un caro saluto a Giuseppi

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Giuseppi rappresenta un pericolo elettorale per tutti e questa è un’occasione unica per mandarlo a riposo e farlo dimenticare prima delle prossime elezioni, che avrebbero nel caso scadenza naturale un paio d’anni più in là.

Il Premier Giuseppe Conte in una foto tratta dal suo profilo Twitter

“Il malloppone”, ci scommetto, non vedrà la gestione del rekordman dei DPCM.
Scudato a carezze e baci dal PD, difeso non certo all’arma bianca dall’anonima scherzi del giullare ltd, attaccato e rassicurato con sinonimi dello “stai sereno” da Don Matteo e C., sarà immolato al polpettone che uscirà da questa crisi non crisi e arrivederci forse ad un dì? Certo che si.
Le ragioni sono quelle dettate dalle tante motivazioni, buona parte peraltro fondate, espresse da Don Matteo e accolte in buona quantità dall’ultimissimo recovery plan? Certo che no.
Giuseppi rappresenta un pericolo elettorale per tutti e questa è un’occasione unica per mandarlo a riposo e farlo dimenticare prima delle prossime elezioni, che avrebbero nel caso scadenza naturale un paio d’anni più in là.
Se la trama, diabolicamente intelligente, sfuggisse di mano allo scenografo regista Don Matteo, potrebbe cambiare il film.
Potrebbe essere così se sull’altra sponda della barricata, ci fosse una seconda mente diabolica, fatto improbabile anche usando la semplice parola mente.
Il re dei DPCM per i migliori sondaggisti rappresenta in questo momento un bacino elettorale superiore al 10%.
Quota parte se la sogna ogni notte Don Matteo per portare bocca e naso oltre la linea di annegamento 3 (%).
Buona parte di quella posta pensa di vincerla il PD e tornare ai fasti di Prodi e quindi in sostanza alla DC.
I cooptati al potere si illudono che gli elettori affezionati a Giuseppi tornino al campo base per continuare ad avere un lavoro ben remunerato in città, ma non ne vedranno uno, sopratutto a nord.
Chiaro che si gioca allo “schiaffo del soldato” ove la persona piegata di schiena che “sta sotto” è Giuseppi e chi mena con faccia di bronzo gli schiaffoni più forti sono “gli amici del PD”.
La gestione del “malloppone” con le pedine da piazzare nei ministeri con maggiore capienza di portafoglio è la co-motivazione, ma tranquilli, salvo mente diabolica due a rovinare il gioco, nessuno degli attori primari ora al governo lascierà.
Suvvia, Don Matteo ha deglutito il rospo gigante delle Galapagos andando al governo con Giggino per lasciare fuori dall’altare San Matteo e ora mollerebbe tutto d’un colpo per riportare in cattedrale in processione San Matteo, Giorgia D’Arco ed il sempre verde presidente cavalier?
Eliminato Giuseppi, tirata la corda quanto basta perché non si rompa e ottenuto il possibile per la gestione del “malloppone”, firmerà gaudioso un patto di legislatura e poi se la godrà.
Questo salvo che Giuseppi si presenti in parlamento e un manipolo di “teleguidati da mente diabolica bis, detti responsabili” non consegni la vittoria Giuseppi e lo mantenga sul seggiolone a scrivere DCPM sino all’elezione del presidente della Repubblica e poi tolga il puntello alla baracca, cada tutto e si vada ad elezioni.
Uno scherzetto mica male per un addio a Don Matteo con supercazzola finale, ma non sarà così.

Fiorenzo Da Ros 

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