Gibilterra, rischio di “hard Brexit”. Madrid: “72 ore per trovare un accordo”

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Di euronews

Diritti d’autore  AP Photo/Javier Fergo

Non solo il confine irlandese, viene investito di nuovi problemi con la Brexit, ma anche quello tra Gibilterra e la Spagna. La ministra degli Esteri Arancha Gonzalez Laya ha annunciato che se non si trova un accordo con Londra entro 72 ore, al confine dell’enclave britannica si rischia uno scenario normativo caotico. Per Madrid senza un’intesa si va verso un regime da “hard Brexit”, con tutte le conseguenze che questo comporterebbe.

“Non c’è un piano B: O c’è un accordo tra il Regno Unito e la Spagna o questo diventa un confine esterno dell’Unione Europea. Non esiste un piano B”.

Gibilterra è stata esplicitamente esclusa dall’accordo post-Brexit raggiunto la settimana scorsa tra l’Unione Europea e il Regno Unito, il che significa che il futuro della colonia dipende dai negoziati in corso tra Madrid e Londra. Una delle conseguenze più prevedibili è quella evocata dalla ministra Gonzalez Laya, di una dogana paralizzata dal flusso di traffico da controllare.

“Una delle conseguenze della mancanza di un accordo per la gestione della mobilità tra Gibilterra e il Campo de Gibraltar è che si formeranno code e si creeranno difficoltà pratiche come abbiamo visto a Dover ne i giorni scorsi”.

Senza un quadro d’intesa la Spagna dovrà reintrodurre al confine i controlli di polizia su persone e merci, passando in esame un campione dei circa 200 TIR che ogni giorno lasciano la Rocca. In un caso simile verrebbe rentrodotto il visto di ingresso per tutti, a eccezione dei 15.000 lavoratori transfrontalieri. Inoltre i cittadini di Gibilterra non avrebbero più accesso alla previdenza sociale spagnola.

Disagi in vista anche per i piccoli centri spagnoli vicini al campo de Gibraltar, la cui economia dipende in gran parte dalle relazioni con la colonia britannica.

Il principale ostacolo ad un accordo sembra essere il controllo dei passeggeri nel porto e nell’aeroporto di Gibilterra. La Spagna sostiene che questo dovrebbe essere lasciato all’agenzia europea di frontiera Frontex, che farebbe rapporto direttamente alle autorità spagnole.

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