Scuola: Rientro superiori il 7 gennaio, accordo Stato-Regioni per studenti al 50%

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Sulle modalità di riapertura delle scuole il 7 gennaio arriva l’intesa della Conferenza Unificata Stato-Regioni: alla presenza del ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, e della ministra dell’istruzione, Lucia Azzolina, la Conferenza ha dato il via libera al ritorno in classe subito dopo l’Epifania, ma ad una condizione: nella prima fase del rientro la presenza di studenti scenderebbe dal 75% al 50%, una percentuale da aumentare poi nel corso del tempo se ve ne saranno le condizioni. Il documento prodotto, come riportato dalla stampa specializzata, prevede anche la realizzazione di un sistema di comunicazione rapido ed efficace attraverso cui le scuole “sappiano con precisione quali studenti o unità di personale debbano essere posti in quarantena, per quanto tempo e con quali modalità di rientro a scuola”.

Inoltre, la bozza prevede che una eventuale sospensione o limitazione delle attività didattiche in presenza dovrà essere prevista “come misura residuale e disposta unicamente sulla base di evidenze scientifiche”. Da parte sua il governo si impegna a incrementare – si legge ancora nel testo – “il Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa per il riconoscimento del salario accessorio al personale Ata, al fine di garantire il proseguimento del funzionamento delle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado anche nelle ore pomeridiane”. Anief ritiene che si sta procedendo senza un progetto definito. Lo stesso DPCM del 3 dicembre, che prevedeva il 75% di studenti da collocare in classe il prossimo 7 gennaio, sembra ora vacillare.

gLa retromarcia dello stesso Governo è probabilmente arrivata dopo che, sulla base dei resoconti dei governatori delle Regioni, si è reso conto che il virus è ancora vivo, non tutte le province sono in grado di garantire una maggiorazione adeguata di mezzi di trasporto e sono molti gli istituti scolastici a non detenere spazi e organici adeguati a garantire il rientro in sicurezza del 75% di allievi. Il rischio, in queste condizioni, è che la sicurezza non possa essere garantita.

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