Papa Francesco, “non piangiamoci addosso e usciremo dal tunnel”

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 Aiutare gli altri invece che piangersi addosso: e’ l’invito di Papa Francesco. “Dio e’ nato bambino – ha detto nell’omelia della Messa di Natale – per spingerci ad avere cura degli altri. Il suo tenero pianto ci fa capire quanto sono inutili tanti nostri capricci, e ne abbiamo tanti. Il suo amore disarmato e disarmante ci ricorda che il tempo che abbiamo non serve a piangerci addosso, ma a consolare le lacrime di chi soffre”. “Dio prende dimora vicino a noi, povero e bisognoso, per dirci che servendo i poveri – ha concluso il Papa – ameremo Lui”. 

Rinascere, per affrontare ogni prova. Così Papa Francesco, nella notte di Natale anticipata dalle 21.30 alle 19.30 per permettere ai fedeli di rientrare a casa senza violare il coprifuoco imposto dalle autorità italiane alle 22. Meno di 200 persone ad assistere, distanziate, con la mascherina. Francesco esorta ad essere capaci di accogliere le proprie fragilità, senza cadere nella tentazione di sentirsi “sbagliati”, di non farcela, abbandonando il “timore di essere inadeguato, la paura di non uscire dal tunnel della prova”: “Dio ti dice ‘Coraggio, sono con te’ – osserva il Papa -. Non te lo dice a parole, ma facendosi figlio come te e per te, per ricordarti il punto di partenza di ogni tua rinascita: riconoscerti figlio di Dio, figlia di Dio”.

 

L’invito di Francesco è quello di non perdere l’occasione per riscoprire una dimensione più profonda del Natale: “Insaziabili di avere, ci buttiamo in tante mangiatoie di vanità, scordando la mangiatoia di Betlemme. Quella mangiatoia, povera di tutto e ricca di amore, insegna che il nutrimento della vita è lasciarci amare da Dio e amare gli altri”.

L’esempio, dice, lo dà Gesù: “Lui, il Verbo di Dio, è infante; non parla, ma offre la vita. Noi invece parliamo molto, ma siamo spesso analfabeti di bontà”. Dio, spiega Bergoglio, è nato “scartato” per dirci che “ogni scartato è figlio di Dio” ed è nato bambino per spingerci ad avere cura degli altri: “Il suo tenero pianto ci fa capire quanto sono inutili tanti nostri capricci. Il suo amore disarmato e disarmante ci ricorda che il tempo che abbiamo non serve a piangerci addosso, ma a consolare le lacrime di chi soffre”.

Poi cita alcune parole di Emily Dickinson: “La residenza di Dio è accanto alla mia. L’arredo è l’amore”. 

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