Restare fuori dell’area di potere è l’apprensione di tutti. Pur con i problemi correlati alla pandemia. Dato che voltare pagina, da noi, sembrerebbe sconveniente, ci si prepara a operazioni “trasformistiche” con le quali, ne siamo certi, saranno rimandati i veri ”problemi” del Paese. L’attuale situazione ha dimostrato che questo Esecutivo non potrà avere vita lunga. Ma, a causa del Covid-19, sembra che tutti siano, però, intenzionati a prendere tempo. C’è chi punta su nuove alleanze, chi su uomini “ripescati” dal nostro passato politico.
Pare, tuttavia, che si siano dimenticati dell’Azienda Italia e del suo ruolo a livello Unione Europea. Già s’ipotizza una nuova “stangata” fiscale diretta e indiretta. Certo è che le polemiche, chiamiamole così, hanno ampiamente superato la fase iniziale e l’area di Governo appare irta di complessi aspetti sempre meno convergenti. Se il “Centro/Sinistra” resta immutabile, ci chiediamo perché si continua a rinviare il vario di una nuova legge elettorale seria. In questo Parlamento, sempre alla vecchia maniera, non ci sono nuove finalità. Lo abbiamo già scritto, e ora lo confermiamo. Da noi mancano i “programmi”. Per essere sinceri, non c’interessa proprio se prevarrà questo o quello. Sono le proposte a essere prive di un assetto utile per il Paese.
La politica nazionale non dipende, tanto per essere chiari, solo dai politici e dai partiti. Del resto, con quest’assioma si potrebbe già aspettarci la “tenuta” di questo Esecutivo di “transizione”. Anche se ad alto livello di “litigiosità”.
Giorgio Brignola