Francesco: investire è riprogettare la società

Teocrazia e Cristianità oltre Tevere

Di

Il Papa ha inviato un telegramma a firma del cardinale Parolin ai partecipanti al Terzo Forum internazionale del Gran Sasso, promosso dalla diocesi di Teramo-Atri e organizzato in collaborazione con i Ministeri dell’Università e Ricerca e degli Esteri e con l’Università degli Studi di Teramo. Serve, scrive Francesco, una “nuova coscienza” per affrontare le sfide di oggi, a cominciare da quella sanitaria

Marina Tomarro – Città del Vaticano

“Investire non può limitarsi ad una promozione puramente funzionale”. Un concetto speso infinite volte dal Papa con accenti diversi a seconda delle circostanze. Questa volta è proposto alla platea del Terzo Forum internazionale del Gran Sasso, che si è aperto ieri a Teramo con l’obiettivo di ripartire con nuove progettualità per il futuro. Una finalità che Francesco condivide e allarga di orizzonte. La “consapevolezza” nell’investire, scrive nel telegramma a firma del cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, richiede “una nuova progettualità sociale, capace di animare un originale sintesi culturale, al fine di promuovere – è l’auspicio – una nuova coscienza d’interdipendenza e di globalizzazione delle sfode in atto, prima fra tutte quella sanitaria”.

Avere una visione d’insieme

“Siamo nella fase di ripartenza – spiega il vescovo della diocesi, monsignor Lorenzo Leuzzi – e noi vogliamo porre le basi per favorire da una parte la collaborazione tra le diverse discipline accademiche, e dall’altra il rapporto con tutte le realtà operanti sul territorio, non solo teramano ma anche nazionale ed europeo. Questo è importante perché se vogliamo ripartire, non si tratta solo di creare progetti organizzativi, ma come Papa Francesco ci ricorda, bisogna avere una visione d’insieme. Per questo è necessario coniugare il verbo “investire” con il verbo “costruire”, perché non basta più essere solo competenti, ma bisogna imparare a collaborare con tutti, ad inserirsi in una progettualità senza la quale sarebbe difficile ripartire, perché con la pandemia è emerso ancora di più che la società contemporanea ha bisogno di una nuova capacità concettuale, che non può limitarsi soltanto al saper fare”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Traduci
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube