Il Pd preme e il M5s fibrilla. E si torna a parlare di rimpasto 

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I democratici sono in pressing sulle riforme costituzionali, sulla legge elettorale, sul Mes e attendono il via libera del M5se alle modifiche sui dl sicurezza. Il percorso verso gli Stati generali per i pentastellati si fa sempre più accidentato

Nicola Zingaretti

AGI – “Sull’alleanza il punto di equilibrio su 19 punti raggiunto in agosto non è più sufficiente”. Il segretario dem Zingaretti certifica ancora una volta la necessità del cambio di passo nel governo. “Non si va avanti solo per eleggere il Capo dello Stato“. Ed ancora: “È tempo che la maggioranza trovi un’anima”.

Solo che il Movimento 5 stelle è sempre più in fibrillazione con Di Battista nel ruolo di ‘picconatore’: “Così facendo – osserva ‘Dibba’ – si andrà verso una direzione di indebolimento del M5S e si diventerà un partito più come l’Udeur, buono forse più per la gestione di poltrone e di carriere. Non è quello per il quale ho combattuto”.

Il percorso verso gli Stati generali è sempre piu’ accidentato, con i gruppi parlamentari che sono pronti a staccarsi da ‘Rousseau’. Nel nuovo statuto non c’è più alcun riferimento esclusivo alla piattaforma web o al blog delle stelle. Si specifica che la sede dell’associazione è a Roma, si ridimensionano le spese per la comunicazione, si concedono maggiori poteri ai gruppi, sia nel potere di decidere le sanzioni che di scegliere il personale legislativo e allo stesso tempo si stringono le maglie sui morosi: “Non potranno avere incarichi nei gruppi”.

Ma sulla segreteria o sull’ipotesi di una commissione che possa guidare il Movimento in attesa del ‘congresso’ è ancora stallo mentre l’associazione ‘Rousseau’ denuncia: “Una finta piattaforma vuole sostituirci ma non può”. Il premier Conte al Consiglio europeo preme affinché non ci sia alcun ritardo nell’erogazione dei fondi Ue, “tutti gli Stati membri – dice – devono lavorare con coerenza e lealtà per questo impegno politico”, questa sera vedrà la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen.

La preoccupazione dell’esecutivo è legata all’aumento dei casi, il premier si recherà in Parlamento per proporre la proroga dello stato di emergenza fino al 31 gennaio. Ieri si è discusso sulla necessità di lasciare le misure previste invariate ma con il nuovo bollettino medico di oggi fonti della maggioranza non escludono una stretta, con Zingaretti che per esempio sta valutando l’obbligo della mascherina anche all’aperto.

In questo clima politico sotto traccia torna a riaffacciarsi il tema del rimpasto. “Secondo me il rimpasto di governo si farà”, mette a verbale il deputato di Italia viva, Nobili dando voce al tam tam che è tornato a risuonare in Parlamento. Renzi, ieri parlando con alcuni parlamentari di Iv, non escludeva l’ipotesi di cambiamenti nella squadra di governo prima del 15 ottobre. La richiesta di Iv alle altre forze politiche è quella di sedersi intorno ad un tavolo.

Altre fonti parlamentari nel Movimento 5 stelle spiegano che non saranno i vertici pentastellati a proporre il tema ma ammettono che il pressing è forte. Al di la’ del fatto che il premier Conte ha più volte ribadito di voler confermare la formazione dell’esecutivo tra i gruppi parlamentari della maggioranza se ne continua a discutere, anche se nelle scorse settimane si è più volte ribadito che il Capo dello Stato avallerebbe un cambiamento, ma non oltre.

Fonti parlamentari del Pd, in realtà, riferiscono che non c’è alcuna volonta’ di un rimpasto, la necessità è quella di cambiare passo. “Ma in ogni caso – osserva un ‘big’ del Pd – si dovrà partire da una verifica sull’agenda. Non e’ possibile che si registrino ancora frenate da parte del Movimento 5 stelle”. 

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