Il Touring Club Italiano nell’alleanza per l’economia circolare

Economia & Finanza

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MILANO – Il Touring Club Italiano, insieme a 16 imprese, partecipa all’Alleanza per l’Economia Circolare: A2A, Aquafil, Bvlgari, Cassa Depositi e Prestiti, Cetena (Gruppo Fincantieri), CIRFOOD, Costa Crociere, Enel, ERG, FaterSMART, Gruppo Hera, Intesa Sanpaolo, NextChem (Gruppo Maire Tecnimont), Novamont, Salvatore Ferragamo, TH-Resorts. Realtà interpreti di una economia trasformativa che non spreca risorse, che preserva il capitale naturale, che massimizza la resilienza del sistema. Una trasformazione che rivede, innovandoli, i processi produttivi e i modelli di business.

“Il Touring Club Italiano, che ha come mission quella di prendersi cura dell’Italia bene comune – afferma Giulio Lattanzi, Direttore Generale Touring Club Italiano – crede fermamente che la transizione verso un modello circolare di economia rappresenti una delle più importanti sfide che le comunità devono raccogliere per ridurre il nostro impatto sul Pianeta. Anche il settore dei viaggi e delle vacanze deve quindi essere interessato a questi temi, contribuendo a progettare e organizzare modelli di offerta sostenibili ed etici nei settori dei trasporti, della ricettività e dei servizi turistici e, al contempo, sensibilizzando i cittadini sulla necessità di modificare gli attuali modelli di consumo. Tutto ciò a tutela delle risorse e degli equilibri ambientali che ne costituiscono le condizioni di esistenza e sviluppo”.

L’Alleanza ritiene che si presenti oggi un’occasione unica per rilanciare un impegno coordinato e deciso a favore di un nuovo modello di sviluppo. La crisi Covid-19 ha rafforzato quanto la crisi climatica faceva presagire e mostrato come i sistemi (naturali, economici e sociali) siano fortemente interconnessi: perseguire un modello economico circolare non rappresenta solamente una scelta obbligata ma è un’opportunità di rilancio della competitività del Paese.
Questo passa dall’interpretazione dell’economia circolare come driver per l’innovazione per il Paese, e per un cambio di paradigma dei sistemi produttivi, da ridisegnare e innovare al fine di consentire un utilizzo efficiente della materia.

Il nuovo Position Paper 2020 dell’Alleanza presenta le nuove proposte nel dettaglio, per sfruttare al meglio il potenziale di sviluppo economico, sociale e ambientale legato all’economia circolare: un aumento del 7% degli investimenti e una riduzione del 10% dei costi per le materie prime al 2030, oltre a 700.000 nuovi posti di lavoro in Europa. Dal punto di vista ambientale, in Italia, uno sviluppo completo dell’economia circolare permetterebbe un calo del 56% nelle emissioni di CO2 al 2050.
L’Italia dispone di grandi competenze, capacità di saper fare e di reinventare. L’Alleanza crede che questo passi da una visione chiara, dal giusto set di competenze, da una forte spinta all’innovazione, e da un’azione coordinata e inclusiva di tutti gli attori. L’economia circolare rappresenta un motore, una leva importante di questa visione, che è una visione di futuro. 

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