Il settore green e la canapa: la nuova sfida per il futuro

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La canapa è da sempre una delle piante più utilizzate in agricoltura. Esistono prove che collocano l’utilizzo della Canapa al 8.000 AC. La Columbia History of the World (1996) sostiene che tale intreccio di fibre è nato più di 10.000 anni fa. In Italia la tradizione della canapa è da sempre molto radicata. Nei primi anni del ‘900, infatti, gran parte dei terreni erano destinati alla coltivazione della canapa perchè la pianta cresceva anche su terreni difficili da coltivare con altre piante industriali (terreni sabbiosi e zone paludose nelle pianure dei fiumi), era la più polivalente ed a buon mercato.

Dalla canapa si estraevano sostanze “oleose” (per illuminazione ed energia), “fibrose” (fibre tessili, vestiti, carta, corde) e si ottenevano “alimenti” (farinacei e mangime per gli animali). Prodotti che ancora oggi sono molto utilizzati sotto diversi punti di vista, come quelli disponibili su www.cibdol.it.

Negli ultimi anni c’è stato un netto rilancio di questa pianta in termini industriali. Secondo gli esperti, infatti, la canapa può essere considerata come un maiale vegetale in quanto non c’è pianta più adatta della marijuana ad essere utilizzata e riutilizzata in ogni sua parte. Oltre a non produrre rifiuti è una risorsa rinnovabile inesauribile.

In edilizia, ad esempio, la canapa viene utilizzata per realizzare case biodegradabili ad alta efficienza energetica, molto spesso a bolletta zero, inattaccabili da batteri, muffe e roditori, quindi in grado di vivere per millenni. A testimonianza di ciò la Casa di Luce, un complesso abitativo realizzato principalmente con la canapa a Bisceglie, in Puglia, grazie a bio-mattoni prodotti dall’azienda italiana Equilibrium

La canapa è particolarmente indicata per eliminare il CO2 dall’ambiente, essendo una pianta carbon negative. Basti pensare che un metro quadro di tale muratura cattura dall’aria dai 20 ai 60 kg di biossido di carbonio. Non male se si pensa che negli ultimi tempi i livelli atmosferici di CO2 sono i più alti degli ultimi 800mila anni.

Grazie alle sue numerose qualità, la canapa si sta facendo largo anche nel campo automobilistico. Da qualche anno la nota casa produttrice Porsche, infatti, sta lavorando alla realizzazione della prima macchina da corsa con componenti in canapa e lino; ciò nonostante il vero apripista fu Henry Ford, quando nel 1942 presentò al mondo la sua Hemp Body Car realizzata in soia e canapa, alimentata a etanolo, ottenuto dalla marijuana, che di lì a poco sarebbe stata messa fuorilegge.

Da un punto di vista prettamente legato all’agricoltura, la canapa è considerata la pianta perfetta per la bonifica dei territori. La pianta, infatti, permette di estrarre dal terreno componenti inquinanti come i metalli pesanti; potrebbe persino sostituire carbone e petrolio, nonché rimpiazzare con la bio-plastica di canapa gli otto milioni di tonnellate di plastiche tradizionali che ogni anno finiscono nei mari e che ci mettono 45

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