Alcol test: quando non si viene puniti

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Ecco in quali ipotesi la sanzione che ti è stata comminata non è valida o puoi comunque non essere condannato per guida in stato di ebbrezza.

Ti sarà capitato di metterti in macchina preoccupato dopo una serata con gli amici. Magari non hai neanche bevuto troppo, ma sappiamo che, ahinoi, non serve: basta una birra media doppio malto lontano dai pasti per superare il livello di guardia. Come facciamo a sapere quando, pur sentendoci lucidi, rischiamo di farci trovare positivi all’etilometro? E a proposito di positività all’alcol test: quando non si viene puniti?

Regolarsi è difficile. Non intendiamo, ovviamente, regolarsi a limitare la quantità di alcol: il self control sarebbe sempre doveroso, oltreché imposto dalla legge per la propria e altrui sicurezza quando ci si mette alla guida. Ci riferiamo piuttosto al fatto che non c’è un metodo vero e proprio per capire quanto dovremmo aspettare a metterci al volante, in relazione ai drink che abbiamo bevuto. La tempistica, peraltro, cambia a seconda di una serie di variabili, come il sesso e il peso. Online ci sono molti test orientativi che ci aiutano a capire quale potrebbe essere il tempo giusto da attendere per guidare in sicurezza.

Analizziamo una situazione-tipo: al ritorno dalla tua cena con gli amici, vieni fermato da una pattuglia che ti sottopone all’etilometro. Non è la fine del mondo per due motivi. Il primo: non è sempre reato essere positivi al test, puoi cavartela con una multa [1]. Il secondo: anche quando è reato hai un’autostrada per non uscirne pulito. Vediamo nel dettaglio.

Come si svolge il test

Procediamo con ordine. Non crediamo di doverti spiegare cos’è l’etilometro o alcol test: saprai senz’altro che si tratta di uno strumento per misurare il tasso alcolico nel sangue, al fine di capire se stai guidando in stato di ebbrezza. Forse, però, specie se non ti sei mai imbattuto nella famosa pattuglia che ti ferma e ti sottopone a questo controllo, può essere utile spiegarti come si svolge.

Esistono due tipi di alcol test: quello chimico e quello elettronico. Il primo è quello che spesso è chiamato «test del palloncino». Si tratta di una fiala con un preparato chimico che reagisce all’alcol (il cui nome scientifico è etanolo) presente nell’aria che espiriamo. Bisognerà soffiare dentro il palloncino per emettere quest’aria e lasciare che il reagente faccia il suo dovere.

L’etilometro elettronico, invece, sfrutta dei sensori. Qui, niente palloncino: si tratta di soffiare direttamente sul sensore e un display dirà qual è la quantità di alcol nel sangue del conducente.

La misurazione si effettua due volte: due soffi, a distanza di pochi minuti l’uno dall’altro.

Cosa rischi

Come dicevamo all’inizio, non sempre la positività al test è considerabile reato. Tutto dipende da quanto hai bevuto: più il livello alcolico che registri è alto, più la tua situazione si complica. Ma andiamo per gradi. La soglia massima tollerata è fino 0,5 grammi per litro (g/l). Se resti entro questo valore, no problem. Se invece lo superi, andrai incontro a crescenti difficoltà. In particolare:

  • se il tasso alcolico è tra 0,5 e 0,8 g/l, scatta la sanzione amministrativa che va da 527 a 2.108 euro, con la sanzione accessoria della sospensione della patente da tre a sei mesi [2]. Non siamo ancora sul terreno del reato, ma solo dell’illecito amministrativo, per cui, fin qui, la tua fedina penale resta immacolata;
  • se il tasso alcolico è tra 0,8 e 1,5 g/l, scatta l’ammenda da 800 a 3.200 euro e l’arresto fino a sei mesi, più sospensione della patente da sei mesi a un anno. In tal caso stai commettendo il reato di guida in stato di ebbrezza. All’accertamento del reato consegue in ogni caso la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da sei mesi a un anno [3];
  • se il tasso alcolico è superiore a 1,5 g/l, scatta l’ammenda da 1.500 a 6.000 euro, l’arresto da 6 mesi a un anno, più sospensione della patente da uno a due anni [4]. Anche questo è reato.

Se poi, guidando con un tasso alcolico superiore a quello consentito, con valori analoghi alla seconda e terza ipotesi, si provoca un incidente, le sanzioni raddoppiano.

Quando l’alcol test non è valido

Veniamo ora ai motivi per i quali l’accertamento va considerato nullo. I margini sono più stretti di quando si impugna una multa per eccesso di velocità. Diciamo, però, che ci sono alcune strade da battere, più un’opzione sulla quale puoi contare per escludere la tua punibilità, laddove tu non abbia né provocato particolari danni.

Diritto all’avvocato

Secondo la Cassazione il verbale che conferma l’esecuzione del test è nullo quando non sei stato informato che potevi contattare un avvocato. Abbiamo visto quali sono i casi in cui puoi incorrere nel reato di guida in stato di ebbrezza. Ebbene: la Cassazione [5] ritiene che la polizia o i carabinieri che ti fermano e ti sottopongono al test perché hanno fondato motivo di ritenere che sia positivo e con un livello alcolico alto, devono avvisarti che hai la facoltà di chiamare un difensore. Altrimenti l’accertamento non è valido.

In tal caso, infatti, verrebbe calpestato un tuo diritto di difesa [6]. Si sta cercando di accertare se hai commesso un reato oppure no; in questo senso, l’etilometro assume a tutti gli effetti la qualifica di uno strumento d’indagine, che serve a compiere un atto urgente e irripetibile, cioè che non può essere rimandato ad altra occasione. Proprio per questo, però, non è possibile aspettare l’avvocato all’infinito: quindi, se l’attesa si protrae per qualche minuto ok, altrimenti si procederà comunque all’accertamento anche in assenza dell’avvocato .

L’importante, ai fini della validità dell’atto, è che tu sia stato informato della possibilità di chiamare il tuo legale. L’avviso è determinante anche qualora, anziché l’etilometro, ti venga fatto un prelievo di sangue in ospedale, per esempio se hai avuto un incidente, sempre finalizzato a quantificare il tuo tasso alcolico.

Il problema non si pone, invece, se resti entro il valore di 0,8, g/l, visto che parliamo di una semplice sanzione amministrativa [8].

Ti chiederai: ma come fa la polizia a sapere se ho bevuto poco o molto, quindi a capire se è obbligata o meno a dirmi che ho diritto al mio avvocato? Intanto esistono altri indicatori precedenti all’alcol test: il cosiddetto «alito vinoso», per esempio, ma anche gli occhi rossi, la difficoltà a parlare o a mantenersi in equilibrio [9].

E soprattutto esistono strumenti come i blow test, piccoli macchinari che consentono l’analisi del respiro e che possono dare un’idea del livello alcolico del conducente. Hanno unicamente valore di test preliminare non invasivo, cui poi deve seguire l’etilometro ai fini della prova. Per questo, per sottoporre chi guida al blow test, non serve l’avviso di chiamare un difensore [10].

Corretto funzionamento dell’alcol test

Chi ci assicura che l’apparecchio con cui è stato misurato il nostro livello alcolico abbia dato un valore corretto? E se fosse rotto? Difficile verificarne il funzionamento di persona. Però possiamo esigere che l’etilometro sia stato sottoposto a controllo l’anno precedente: esiste, infatti, l’obbligo di verificarne il corretto funzionamento una volta all’anno.

Si chiama taratura e il termine può esservi familiare se avete preso una multa per eccesso di velocità con autovelox. Anche in tal caso, infatti, l’impianto va sottoposto a controlli periodici – la taratura, appunto – che, se non eseguiti, invalidano l’accertamento. Idem per l’etilometro. L’automobilista che richiede la taratura deve avere la prova che il controllo è stato fatto e che la strumentazione funziona. Altrimenti il test è nullo.

La Cassazione [11] addebita al pm l’onere della prova, cioè il compito di dimostrare che l’etilometro è omologato e revisionato. Questo dopo una sentenza della Corte Costituzionale [12] diventata famosa perché, nel 2015, ha imposto l’obbligo dei controlli periodici a impianti come autovelox ed etilometri e l’obbligo, a carico della pubblica amministrazione o della pubblica accusa, di dimostrare che sono stati eseguiti.

Il verbale di accertamento dello stato di ebbrezza deve quindi precisare che l’etilometro è stato sottoposto a tutti i controlli previsti per essere valido.

Asma, ansia, diabete

Nell’ipotesi in cui tu soffra di ansia e difficoltà respiratorie come l’asma potresti avere problemi a soffiare forte nel palloncino. Quando l’aria emessa non è sufficiente a consentire la rilevazione si procede come in caso di rifiuto dell’alcol test, cioè applicando la sanzione più grave [13], come spiegheremo meglio nelle prossime righe. Questo perché molti soffiano poca aria per fare i furbi, in modo da tentare di alterare a proprio favore il risultato del test.

Ma soffiare piano, in presenza di particolari patologie, è una necessità e non una furbata. Infatti, l’asma o altri problemi respiratori impediscono di insufflare aria a sufficienza e lo stesso può accadere con l’ansia, che può mettere il soggetto in condizioni di emotività e agitazione tali da non riuscire a fargli eseguire un compito apparentemente così semplice. Se il conducente viene multato ma dimostra attraverso un certificato medico la sua patologia, la sanzione è nulla [14].

Non sottoporsi ad alcol test

Se vuoi, puoi anche rifiutare di soffiare nel palloncino o sul sensore. Devi però sapere che, se sfuggi all’accertamento con etilometro, rischi di peggiorare la tua situazione, almeno nel breve periodo (hai comunque una buona via d’uscita, come ti spiegheremo nel prossimo paragrafo).

Chi ti ha fermato, infatti, se decidi di non sottoporti al test, può applicare in automatico le sanzioni più gravi, quelle associate ai più alti livelli alcolici nel sangue e per le quali si incorre nel reato di guida in stato di ebbrezza.

Questo perché il tuo rifiuto potrebbe essere, per polizia e carabinieri, la spia che hai bevuto molto e che il tuo risultato sarebbe ampiamente positivo. Inoltre ci sono molti altri indicatori dai quali si può desumere il tuo stato di alterazione da consumo di alcol, per cui potresti essere multato comunque.

La particolare tenuità del fatto

Veniamo ora al tuo asso nella manica, da giocare quando non puoi fare affidamento sulle opzioni precedenti. La legge prevede la possibilità di uscire puliti dalla guida in stato di ebbrezza anche quando ricorrono la seconda e terza circostanza elencate sopra, quelle più gravi.

Lo consente l’istituto della particolare tenuità del fatto [15]. Significa che, per esempio, se avete rifiutato di sottoporvi al test e vi è stata applicata la sanzione più pesante, potete comunque evitarvi il processo proprio grazie a questa norma, secondo la quale non è punibile chi ha commesso un reato dalle conseguenze non gravi, che ha una pena detentiva inferiore a cinque anni o è punito con pena pecuniaria.

Questo a patto che la vostra condotta non abbia provocato particolari danni e non sia abituale: se avete causato un incidente è un altro paio di maniche. In tal caso avete una sola possibilità di ricorrere alla particolare tenuità del fatto e cioè quando il vostro livello alcolico sia lievemente superiore a quello consentito.

La particolare tenuità del fatto si applica anche a chi non ha rifiutato di sottoporsi al test, ma lo ha fatto ed è rientrato nel secondo o terzo tipo di sanzione, che abbiamo visto nel paragrafo dedicato. In sostanza: nella prima ipotesi, quella più lieve, con tasso alcolico tra 0,5 e 0,8 g/l, dovete pagare la sanzione amministrativa; nei casi più gravi potete essere perdonati. Sembra paradossale ma è così: è la giustizia, bellezza.

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