Commessa camici, indagato Fontana

Lombardia

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Aperta inchiesta sulla commessa dei camici. Iscritto sul registro degli indagati Attilio Fontana

MILANO – La Procura di Milano ha aperto una inchiesta sulla commessa dei camici che sarebbe stata affidata dalla Regione alla ditta riconducibile alla moglie (che detiene una quota) e al cognato di Attilio Fontana. La notizia è stata anticipata da Repubblica citando fonti investigative. Un fascicolo che ha visto l’iscrizione sul registro degli indagati del cognato di Fontana e dello stesso Presidente della Regione Lombardia. Inchiesta camici in Lombardia, indagato Attilio Fontana Stando a quanto riferito dall’Ansa, secondo gli inquirenti l’offerta di camici per il valore di 513.000 euro non sarebbe stata una donazione.

E La Repubblica nelle scorse settimane aveva confermato come gli inquirenti abbiano valutato un ruolo attivo da parte del governatore Fontana. Il Presidente della Regione Lombardia ha sempre fatto sapere di essere estraneo alla vicenda. Anzi, ha sempre sostenuto che la vicenda non esiste in quanto si parlerebbe di una donazione in un momento dell’emergenza coronavirus nel quale si cercavano mascherine ovunque. Il problema è legato al fatto che secondo le ipotesi investigative non si sarebbe trattato di una donazione. Indagato Attilio Fontana Nella serata di venerdì 24 luglio 2020 è arrivata la notizia dell’iscrizione sul registro degli indagati del governatore della Lombardia. “Ho appreso di essere stato iscritto nel registro degli indagati. Duole conoscere questo evento, con le sue ripercussioni umane, da fonti di stampa. Sono certo dell’ operato della Regione Lombardia che rappresento con responsabilità“, ha scritto sui social Fontana. Stando a quanto riferito dall’Ansa si sarebbe proceduto con l’iscrizione di Fontana nel registro degli indagati nel giorno dell’interrogatorio a Filippo Bongiovanni, dg dimissionario di Aria, indagato per turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente, assieme ad Andrea Dini.

Per Attilio Fontana l’ipotesi di reato è quella di frode in pubbliche forniture. A differenza di quanto dichiarato in un primo momento, Fontana sarebbe stato a conoscenza della donazione e avrebbe agito direttamente con un pagamento. Non saremmo di fronte ad operazioni illecite ma di una situazione da chiarire anche alla luce dei rapporti tra il fornitore e il Presidente della Regione Lombardia. Inchiesta camici, non coinvolta la moglie di Fontana Secondo gli ultimi aggiornamenti, la moglie di Attilio Fontana non sarebbe coinvolta nella vicenda. Accertamenti in corso invece sul ruolo del Presidente della Regione Lombardia.

L’indagine della Procura di Milano è partita dopo l’inchiesta giornalistica di Report anticipata da Il Fatto Quotidiano. Approfondimenti che hanno interessato una donazione di camici per un valore di 513mila euro fatta alla Regione Lombardia della società Dama, riconducibile alla moglie e al cognato di Fontana, avvenuta in piena pandemia. “Il governatore Fontana riferisca in Aula” Le forze di maggioranza avevano chiesto al governatore Fontana di riferire in Aula “sulle notizie di stampa attinenti alle forniture di dispotivi medici e del possibile conflitto di interessi“. “I sottoscritti Consiglieri regionali – si legge nella missiva citata da Repubblica e firmata da Fabio Pizzul (Pd), Andrea Fiasconaro (M5s), Niccolò Carretta (Azione), Patria Baffi (Italia Viva) e Michele Usuelli (+Europa) – chiedono che il Presidente della Giunta regionale voglia riferire all’Aula sull’effettivo svolgimento dei fatti e ci auguriamo fugare ogni ombra di dubbio. E puntualizzare eventuali errori o inadempienze intervenuti nel corso dei fatti in oggetto“.

Fontana: “Ho dato mandato a miei legali di diffidare immediatamente la trasmissione ‘Report’ dal trasmettere servizio” “Agli inviati della trasmissione televisiva ‘Report’ avevo già spiegato per iscritto che non sapevo nulla della procedura attivata da ARIA SpA e che non sono mai intervenuto in alcun modo. Oggi il titolo di prima pagina del ‘Fatto’ e il testo mettono in connessione la ditta fornitrice con la mia persona attraverso la partecipazione azionaria (10%) di mia moglie e invocano un conflitto di interesse peraltro totalmente inesistente, proprio perché non vi è stato da parte mia alcun intervento”. “Il testo del ‘Fatto, in maniera consapevole e capziosa omette di dire chiaramente che la Regione Lombardia attraverso la stazione appaltante ARIA SpA non ha eseguito nessun pagamento per quei camici.

L’intera fornitura è stata erogata dall’azienda a titolo gratuito. Ho anche dato mandato a miei legali di diffidare immediatamente la trasmissione ‘Report’ dal trasmettere un servizio che non chiarisca in maniera inequivocabile come si sono svolti i fatti e la mia totale estraneità alla vicenda”.

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