Referendum istituzionale

Politica

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Nonostante la Pandemia, ci sembra opportuno riesaminare, se pure a grandi linee, il progetto più attendibile su come sarà composta l’Italia politica dopo la tornata referendaria d’autunno in caso di prevalenza del “si”. La Camera avrà il compito d’esercitare il Potere Legislativo. Il Senato sosterrà funzioni di garanzia. Come a scrivere che i due rami del Parlamento coesisteranno anche se con funzioni ben distinte. I Deputati saranno eletti con un impianto maggioritario “migliorato”. Cioè 2/3 col sistema uninominale e 1/3 sarà “pescato”, tra i primi non eletti. Qualche perplessità, invece, sul “premio” di maggioranza. Com’è possibile rilevare, la gestione politica dovrebbe mutare dal punto di vista di un organismo Monocamerale. Le Regioni avranno in Senato un ruolo giuridico/amministrativo tutto da codificare.

 Intanto, sarebbe interessante conoscere come sarà rivista la Circoscrizione Elettorale Estera. Il meccanismo elettivo potrebbe cambiare. Ma come?

 Con l’attuale sistema, la rappresentatività è garantita in tutte le quattro ripartizioni geografiche (Europa, America Settentrionale e Centrale, America Meridionale, Africa, Asia Oceania). In caso di Parlamento monocamerale, sarà sempre possibile esprimere le proprie preferenze nella rispettiva ripartizione geografica di residenza? Tornando alla Circoscrizione Estero suddivisa, appunto, nelle quattro ripartizioni Geografiche delle quali abbiamo scritto, anche il meccanismo di computo delle preferenze elettorali non armonizzerebbe più con quello del nuovo Parlamento.

Rammentiamo, infatti, che ogni Ripartizione Geografica ha diritto a eleggere un Deputato. Mentre gli altri seggi (per un totale di 8 Deputati) sono distribuiti tra le varie ripartizioni geografiche in proporzione al numero di cittadini italiani ivi residenti. Un sistema che non potrebbe accordarsi con quello nazionale tendente a eliminare l’impianto maggioritario/proporzionale come lo conosciamo. La questione si farà reale solo in caso di vittoria del “SI” e, di conseguenza, ogni tesi preferiamo mantenerla “in pectore” sino alla definizione referendaria del prossimo autunno. Salvo un ennesimo rinvio per emergenza sanitaria.

Giorgio Brignola

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