Il sogno post lockdown

Politica

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di Luigi Benigno

Dopo le misure di contenimento imposte dal governo finalmente è arrivato il momento di ricominciare a vivere i sogni che hanno affollato la mente negli ultimi 4 mesi o negli ultimi giorni.

Le persone sono state private delle relazioni sociali, del contatto di un abbraccio e persino di una stretta di mano; praticamente dell’espressione di un affetto, del senso di amicizia, della connessione fisica in grado di trasmettere e recepire emozioni.

Oggi, dopo la riapertura, raccogliamo i cocci. Alcune persone sembrano traumatizzate, le loro azioni sono condizionate dallo stillicidio di notizie che, non vivendo il presente, continuano ad anticipare il possibile ritorno del covid-19 in autunno. Ciò ha l’effetto di sospendere la ripresa della vita, delle relazioni. È come se qualcuno, munito di arti divinatorie, predicesse eventi infausti che potrebbero modificare irreversibilmente il nostro modo di essere. Il tempo ha inizio con l’attimo e prosegue il suo incedere con una serie di sequenze infinitesimali che scandiscono la nostra vita, le nostre emozioni e le nostre relazioni.

In un attimo si nasce, ci si connette a qualcosa o a qualcuno ed in un attimo si muore. Tutti questi tasselli della nostra vita meritano di essere vissuti in libertà ed intensamente superando i limiti imposti dal factum principis. Il tempo scandisce la nostra vita e non dobbiamo consentire a nessuno di rubare il nostro tempo mortificando la nostra intelligenza.

Siamo stati costretti a sognare, ma è anche giusto che i sogni, almeno quelli che esprimono i nostri desideri, si realizzino incondizionatamente. Il futuro è incerto per definizione e non per questo si può rinunciare a vivere gli attimi della nostra vita.

Lo stato di paura e di ansia indotti dai pericoli e dell’incertezza non possono impedire di vivere appieno la propria vita.

Non è giusto che qualcuno modifichi il nostro modo di essere, le nostre aspirazioni ed i nostri desideri, sospendendo il percorso che ciascuno può intraprendere per realizzarli, pubblicamente o segretamente.

L’essere umano vive di emozioni e le emozioni hanno bisogno di essere coltivate ed ispirate dalle relazioni sociali, dai rapporti umani, da uno sguardo senza mascherina.

Usiamo la nostra intelligenza e, nel rispetto degli altri, viviamo questa vita realizzando lo scopo per cui siamo stati creati.

Rispettiamo le regole ma usiamo la ragione e condividiamole senza subirle passivamente, realizziamo i nostri sogni. Tutto ciò impedirà di generare morti viventi.

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